CASTELLO DI GABBIANO, MERCATALE VAL DI PESA- sabato 2 aprile 2005, ore 18. Si parlerà della battaglia del grano, di come i grandi proprietari chiantigiani risposero alla parola d'ordine del Duce. Di come tanti sforzi collettivi e prolungati producessero scarsi effetti positivi e molti danni al territorio. Anche perché, nel frattempo, Canada, Stati Uniti e Argentina avevano abbassato i prezzi del loro frumento per le notevoli scorte di produzione accumulate. Si mostreranno anche immagini inedite o rare del Chianti che partecipa attivamente a questa campagna.
In anteprima alcune parti della relazione, curata da Fabrizio Vanni, Segretario Scientifico del Centro Studi: "Ciò che non si dice è che si dovette difendere la produzione nazionale dalla concorrenza estera, la cui produzione era aumentata notevolmente e i cui prezzi erano scesi altrettanto decisamente, con una rigida politica protezionistica di dazi all’importazione; come non si dice che la trasformazione dei prati pascolo in campi da grano ridusse decisamente la produzione foraggera e conseguentemente la produzione di animali da macello, e quindi la disponibilità di proteine pro capite.
E questo nonostante l’obbiettivo fosse quello di non estendere la superficie coltivata. Non si dice neppure che i dazi non furono sufficienti a frenare l’import di grano e si fu costretti nel 1931 ad aggiungere un provvedimento che obbligava le industrie molitorie nazionali a macinare grano nazionale in percentuali che vanno dal 60% delle Isole al 95% del Nord Italia. Dato poi che tali provvedimenti non avevano effetto perché il prezzo del grano diminuiva si ricorse all’ammasso obbligatorio (1935) che concedeva prestiti ai produttori che conferivano il grano.
Le sanzioni economiche internazionali del novembre 1935 fanno risalire di colpo il prezzo del grano e allora il Regime è costretto a mettere un tetto massimo al prezzo di vendita." (...)
Sui partecipanti alla prima "Battaglia": "Di San Casciano sono i proprietari avv. Domenico Borella della fattoria le Mandrie, dr. Cammillo Frova della fattoria Il Corno, conte dr. Lorenzo Bini Smaghi della fattoria Tattoli; di Greve sono i proprietari cav. Pietro Regoli della fattoria Mugnana, marchese Castelbarco Albani della fattoria Uzzano, marchese Luigi Ridolfi della fattoria Vitigliano, signora Pola Benedetti della fattoria Zano, don Narciso Verniani della fattoria Dudda.
Sembra più l'albo d'onore di un club esclusivo che una lista di partecipanti ad una gara agricola."