Il quarto trimestre chiude, di fatti, con un -1,1% complessivo, rispetto allo stesso periodo 2003, determinato dai pessimi risultati di ottobre (-2,3%) e di dicembre (-1,2%). Nel complesso, le vendite sono risultate negative in tutti i settori ed il confronto con l'andamento dello stesso periodo 2003 appare piuttosto pesante: il commercio al dettaglio dei prodotti alimentari è passato da una crescita dell'1,5% ad una flessione dell'1,6%, mentre quello dei prodotti non alimentari è sceso dal +0,8% al -0,9%.
Lo rileva l'indagine sulle vendite al dettaglio relativa al IV trimestre 2004, elaborata da Unioncamere Toscana su dati Istat.
L'anno 2004 si chiude, così, con una flessione complessiva delle vendite (- 0,2%), determinata dall'andamento della distribuzione tradizionale (-0,8%) che ha registrato valori negativi nei prodotti alimentari (-1,7%) ed in quelli non alimentari (-0,5%).
La flessione è avvenuta nelle piccole (-1,9%, fino a 2 addetti) e nelle medie imprese (-1,3%, da 3 a 5 addetti), mentre hanno aumentato le vendite le grandi imprese (+1,2%, almeno 6 addetti), ed in particolare quelle più strutturate (+2,1%, con almeno 20 addetti). Nella media annuale del 2004, risultano in crescita le vendite negli esercizi non specializzati (+0,9% prodotti alimentari e +2,9% prodotti non alimentari) e le vendite di prodotti farmaceutici-articoli di profumeria (+2,7%), mentre risultano in diminuzione le vendite di tessili-abbigliamento (-1,6%), di mobili-elettrodomestici (-1,3%) e di libri-giornali (-0,9%).
"In questa difficile fase di bassa propensione ai consumi, i numeri marcano le difficoltà attraversate dal settore preso nel suo complesso", ha commentato il presidente di Unioncamere Toscana Pierfrancesco Pacini.
"Dobbiamo perciò continuare a lavorare con tutti i soggetti interessati per l'attivazione di significative politiche di intervento mirate alla tutela ed alla salvaguardia del commercio tradizionale e di qualità. Preoccupano sicuramente i segnali di flessione delle vendite nella grande distribuzione, che fino ad oggi aveva retto. La visione organica delle normative di settore presente nel nuovo Testo Unico sul commercio della Regione Toscana, il ruolo dei Comuni, delle parti sociali e del sistema camerale, la concertazione come metodo di programmazione locale, potranno garantire una nuova modalità per superare queste difficoltà".
IL QUARTO TRIMESTRE 2004
per la prima volta La grande distribuzione cala la vendita alimentare
Tra ottobre-dicembre 2004, il commercio al dettaglio ha sofferto nella piccola distribuzione (-1,6%), ma la crescita è stata contenuta anche nella grande distribuzione (+0,3%) dove, peraltro, per la prima volta sono diminuite le vendite dei prodotti alimentari (-0,8%), per lo più imputabile ad un dicembre non positivo (alimentari -1,3%).
Le vendite di prodotti non alimentari nella grande distribuzione hanno avuto invece un buon andamento (+2,7%), le numerose offerte pre-natalizie hanno trascinato in alto la performance del mese di novembre con una crescita di quasi cinque punti percentuali.
Le imprese operanti su piccole superfici hanno subito una flessione tendenziale del valore delle vendite sia per i prodotti alimentari (-2,2%) che per i prodotti non alimentari (-1,3%), soprattutto in ottobre (-4,5% alimentari e -2,5% non alimentari).
per la prima volta Soffrono le imprese con almeno 6 addetti
Nel quarto trimestre 2004 le vendite al dettaglio hanno registrato diminuzioni tendenziali nelle piccole imprese (-2,5% con meno di due addetti), nelle medie imprese (-1,5% da 3 a 5 addetti) e, per la prima volta, anche nella grandi imprese (almeno 6 addetti -0,2%), fatta eccezione per quelle con almeno 20 addetti (+0,2%).
Proprio la contrazione della crescita di cinque punti percentuali e mezzo in quest'ultima tipologia di imprese (da +5,7% 2003 a +0,2% 2004), nel confronto con il quarto trimestre del 2003, ha inciso in maniera determinante sulla performance trimestrale negativa delle grandi imprese nel complesso.
Si acquistano meno prodotti alimentari
Negli ultimi tre mesi dell'anno cala ovunque la vendita dei prodotti alimentari, con indici più alti negli esercizi specializzati (-2,2% contro un -0,8% degli esserci non specializzati).
Nel settore non alimentare continua l'andamento positivo delle vendite negli esercizi non specializzati (+2,7%) che rappresentano il miglior risultato del trimestre seguite dalle vendite di farmaceutici, medicali cosmetici e articoli di profumeria (+1,7%).
In flessione risultano invece le vendite di: libri-giornali-altri prodotti (-2,1%), mobili, articoli per la casa, elettrodomestici, radio-tv (-1,9%) ed il tessili, abbigliamento, calzature e articoli di cuoio (-1,8%).