Livorno, 22 marzo 2005 – Ci sarà energia intelligente nel futuro della “Porta a Mare” di Livorno.
Si sono messi insieme Asa S.p.a. e STU Porta a Mare ( ambedue, anche se in misura diversa, società partecipate del Comune di Livorno), e con il coordinamento della Azimut-Benetti - la società che ha acquistato lo storico cantiere navale Orlando - hanno dato vita ad un progetto pilota per la produzione di energia e la climatizzazione degli edifici di quell’area.
Il progetto, a cui la Giunta comunale ha dato la propria adesione, è denominato “Renew4 STU” e sarà presentato al bando europeo “ Energia intelligente 2003 –2006” per il finanziamento : a fronte di un costo, solo per lo studio, di 1 milione di euro, è prevista la copertura del 50%.
L’assessore Maria Pia Lessi, che ha portato il progetto all’attenzione della Giunta , ha sottolineato come le sfide energetiche e ambientali che oggi abbiamo di fronte impongano a tutti uno sforzo su azioni concrete per controllare meglio la dipendenza energetica dall’esterno, in primis dal petrolio.
< Puntare sulle energie rinnovabili e sul risparmio energetico – ha detto- è una scelta strategica indifferibile, ed il progetto per la Porta a Mare va nella direzione giusta >.
Da qui l’adesione convinta, anche se in termini monetari pressochè simbolica ( 7mila euro corrispondenti a ore/lavoro per iniziative di comunicazione), allo studio di un sistema di teleriscaldamento e teleraffreddamento: una infrastruttura di climatizzazione ad alta efficienza energetica, destinata ad un’area in via di trasformazione, quale è appunto la Porta a Mare, nella quale zone con destinazione industriale saranno adiacenti a zone con destinazione civile, e cioè terziario, commerciale, residenziale, turistico ricettive.
Diversi, quindi, i servizi energetici a cui guarda il progetto. Si va dall’energia da fotovoltaico, prodotta con pannelli montati sulle coperture dei capannoni della parte industriale, all’energia eolica, con torri situate nella zona verso il mare ( darsena Morosini ); dall’energia elettrica da cogenerazione, all’energia termica ( caldo e freddo ).
Secondo le intenzioni dei promotori, il progetto dovrà essere esportabile in altri Paesi che abbiano simili situazioni. Per questo si stanno intrecciando collaborazioni con soggetti potenzialmente interessati, quali il Comune ed il porto di Capodistria ( Slovenia ) e con un Comune austriaco.