Nata dalle ceneri di un gruppo che alternava cover di Queen, Blues Brothers e Marillion a pezzi originali, questa band dal nome strano (DSB significa Double Side Band) e dalla lineup ancor più strana si presenta oggi come un progetto interessantissimo, di ampio respiro, che può nascondere dei risvolti inediti e completamente fuori dagli schemi. Il trio è composto da tre giovani musicisti dal piglio sicuro e dall'esperienza maturata in anni di cantina. Il motore ritmico della band è Riccardo Pucci, bassista di nascita ma riconvertito alla batteria, grande sperimentatore e con una ottima esperienza come tecnico del suono.
Alle tastiere e al piano c'è Francesco Piccini, pianista dalla formazione classica e dal gusto assai ricercato per le melodie più complesse. Completa il trio il chitarrista Fabio Cioria, un virtuoso della sei corde che non disdegna di ricreare il suono chitarristico vintage più puro, complice anche la sua Les Paul. Nessun bassista abita per ora nell'ensemble, ma la mancanza non si sente particolarmente, visti i frequenti accordi bassi e riempitivi di Piccini. Appassionati di rock progressivo anni settanta e di fusion, i tre componenti del TSB Trio si lanciano spesso,all'interno della loro musica, in furiose cavalcate sul filo di note dagli appigli difficili e dalla ritmica serrata, con un continuo susseguirsi di asssoli al fulmicotone da parte dei due solisti.
La fantasia di Pucci è incredibile, e volta alla sperimentazione di ritmi dalle cadenze ardue, memori di Weather Report, Brand X e della Elektrik band di Chick Corea. Dal canto suo, Piccini risponde con un piglio alla Keith Emerson (ma molto meno autocelebrativo e molto più costruttivo per il fine melodico delle composizioni), con il quale sciorina scale in libertà, novello equilibrista di armonie dal sapore barocco. Completa il tutto il tocco magico di Cioria, che, memore delle lezioni di Steve Howe e di Steve Hackett , riesce a realizzare dei giri dal sapore così “seventies” che qualcuno si potrebbe addirittura commuovere.
I tre hanno una intesa perfetta, e riescono a comunicare tra loro mediante lo sguardo, mentre le note corrono veloci all'interno delle loro lunghe, lunghissime improvvisazioni cariche di ritmo e di atmosfera. Il risultato delle loro imporvvisazioni al limite è testimoniato da un trittico di stupendi cd completamete autoprodotti (in un numero di copie limitato, e distribuiti solo agli amici) e superbamente illustrati. I tre cd hanno un unico titolo: “Estemporanee, Imperfezioni, Assoluti” ed ognuno di essi ha un sottotitolo diverso.
Il primo si intitola “1h 08'” (titolo che rappresenta la durata totale dei tre dischetti), il secondo è invece “Non Tutte le Ciambelle Vengono col Buco”, mentre l'ultimo si intitola “Qualcos'altro è Successo!”. La musica strumentale del DSB Trio esce da questi dischi in modo ottimo, grazie alla bravura di Pucci come fonico e grazie alla perizia tecnica dei tre musicisti, che raramente nei loro ghirigori musicali mettono delle stonature o delle note fuori luogo. Navigando all'interno dei tre cd ci si rende conto dell'estremo eclettismo della band, che riesce a fare con le dodici note e con la sola fantasia, tantissime cose tutte originali, passando da momenti meditativi e di calma piatta a momenti ritmati, dalle reminescenze jazz, ma anche fusion e decisamente progressive. Il primo gruppo che mi è venuto in mente ascoltando le melodie del DSB Trio è stato Emerson, Lake & Palmer.
Ovviamente ci sono le debite distanze dal punto di vista tecnico, ma molto spesso, si sa, la musica non è solo tecnica. E' cuore, anima, sudore. E i tre di sudore ne spendono molto durante le loro prove nella saletta di Lastra a Signa che hanno ribattezzato “La Stanza della Musica”, a furia di riff che sembrano non voler finire mai, quando su tre ore di “rehearsal” provano a malapena quattro pezzi, che, vista la lunghezza dei pezzi improvvisati, vengono dilatati oltre ogni canone. A questo punto il sottoscritto aspetta di vedere questi ragazzi al loro battesimo live, su un palco della nostra città, sempre che qualche gestore abbia la vista abbastanza lunga e soprattutto la mentalità abbastanza aperta da farli suonare nel proprio locale, visto che oggi è una impresa tristemente dura riuscire a suonare nei pub e nei locali fiorentini (ma anche della provincia) per le band che propongano repertorio proprio (specialmente se fuori dai canoni) e non solo sterili cover. Per contattare il DSB Trio potete scrivere alla loro email: planet.ric@virgilio.it Marco Lastri