La societa' dell'incertezza: ciclo di incontri della Fondazione Baluducci sull'identita' e la convivenza

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 marzo 2005 14:41
La societa' dell'incertezza: ciclo di incontri della Fondazione Baluducci sull'identita' e la convivenza

La consapevolezza di vivere in una società precaria e senza certezze, in cui sono sempre più sfumati i tradizionali punti di riferimento culturali e sociali. Una riflessione sulla convivenza multietnica, sui diritti e la globalizzazione. Sono questi alcuni temi, organizzati in cinque incontri dalla Fondazione Balducci in collaborazione con il Comune di Firenze e la Provincia di Firenze. "La società dell'incertezza - Alterità e nuova cittadinanza", questo il titolo del ciclo di incontri, che si tiene a partire da oggi, alle 21 fino al 27 maggio, alla Badia Fiesolana nella Sala degli Affreschi.

Tra gli appuntamenti, il 18 maggio in Palazzo Medici Riccardi, alle 17, vede la partecipazione del sociologo Zygmunt Bauman.
A partire dal primo incontro parteciperanno le Comunità e i rappresentanti dei migranti affinché esprimano non solo le loro esigenze e necessità, carenze e prevaricazioni ma affermino e valorizzano le loro culture e tradizioni, le loro opinioni e proposte. "Identità nell'estraneità" "La diversità generazionale" "Sapere nuovo, sapere di tutti", "Vivere la sofferenza, vivere la morte", sono alcuni dei temi che saranno oggetto del dibattito al quale parteciperanno l' assessore all'accoglienza e integrazione, alla pubblica istruzione, e alle politiche sociosanitarie, Carmelo Pellicanò, Paolo Tronchino, Alessandro Del Lago, Matteo Renzi, Andrea Spini.

L'iniziativa ha quindi l'intento di porsi come un tentativo di avviare un cammino di crescita comune, per rispondere alle attese di speranza dell'uomo del terzo millennio e per l'affermazione di una politica come vera organizzazione storica della speranza. Si parlerà del fenomeno dell'emigrazione, che non deve essere visto come un problema dell'emergenza ma una realtà che riguarda tutti e che necessita di una riflessione collettiva. Importante è quindi valorizzare l'"alterità" come momento di arricchimento culturale, di confronto e di crescita, senza per questo dover rinunciare alle proprie radici e alla propria storia.

In evidenza