PRATO – È considerato come una sorta di pianeta “sconosciuto”, ma almeno il convegno organizzato da Confartigianato e Tecnotessile è servito ad approfondire un po’ di più il mondo della ricerca e dell’innovazione nelle piccole imprese. Non tutti sanno, ad esempio, che la maggior parte dei fondi pubblici è destinata ai centri di ricerca e d’innovazione e alle grandi imprese, e soltanto in misura minima (5%) alle piccole imprese; che è necessario attivare un sistema di tutoraggio per “traghettare” le piccole imprese sulla rotta dell’innovazione.
Questo e altro è emerso dal seminario “L’innovazione e la conoscenza dei mercati come motori di sviluppo aziendale per il settore tessile” che si è svolto ieri pomeriggio in Confartigianato.
“Una delle difficoltà delle piccole imprese – ha detto durante il convegno Marco Pieragnoli, coordinatore dell’area moda di Confartigianato - sta nel riuscire a conciliare i momenti della domanda e dell’offerta rispetto alle opportunità che sono presenti sul mercato. Di qui la necessità di un tutor professionale come figura di raccordo tra l’impresa e il mercato”.
Ma c’è innovazione e innovazione. A Enrico Venturini di Tecnotessile è toccato il compito di introdurre i concetti di innovazione interna e innovazione esterna: “Con la prima s’indicano i processi di organizzazione interna all’azienda, dalla logistica al consumo energetico, alla standardizzazione dei linguaggi di comunicazione, mentre l’innovazione esterna riguarda il mercato e la necessità, per le piccole imprese, di carpire il maggior numero di informazioni sui nuovi sbocchi di vendita dei prodotti.
Questo convegno è stato il tentativo di trasmettere agli imprenditori alcune nozioni per conoscere meglio il mercato che hanno di fronte”.
Un capitolo importante riguarda, appunto, l’innovazione a livello di mercato. Secondo Pieragnoli, infatti, “non basta promuovere l’internazionalizzazione delle imprese occorre anche accompagnarle e affiancarle in questo processo, fornendo un supporto logistico e operativo a 360°”.