Ecco il testo dell'intervento dell'assessore all'urbanistica.
«Che la Fortezza da Basso realizzata nella prima metà del '500 su progetto di Antonio da Sangallo il Giovane fosse destinata, insieme alle aree ed edifici limitrofi, a sede dell'area fieristica-congressuale della città fu deciso alla fine degli anni '80 e ribadito nella metà degli anni '90 dalle scelte urbanistiche conseguenti alle vicende dell'area di Castello e dalla variante al Piano regolatore generale redatta da Vittorini nel 1993.
Da allora si sono fatti progetti e ipotesi, alcuni dei quali finanziati dalla Fondazione "Progettare Firenze" emanazione dell'Ente Cassa di risparmio di Firenze, noti con il nome di "parco degli scambi", che sono stati per anni al centro del dibattito tecnico politico su quell'area. Tutte le ipotesi prevedevano la costruzione di parcheggi nelle immediate vicinanze della Fortezza per dotare il polo di una dotazione infrastrutturale adeguata. Le scelte di questa amministrazione fino dal 1999 sono state improntate alla concreta attuazione delle opere per adeguare il sistema fisico della città alle nuove esigenze dei suoi abitanti e delle strutture economiche e sociali che lavorano e vivono a Firenze.
Anche nel caso della Fortezza si è operato nel segno della continuità amministrativa e della realizzazione delle opere necessarie a far si che il polo fieristico-congressuale diventasse una realtà sempre più adeguata alle esigenze di competitività che caratterizza il settore. Tutte le opere realizzate, dal sottopasso fra viale Strozzi e viale Belfiore, al sottopasso del viale Strozzi sul lato di via Faenza e la conseguente realizzazione della piazza intitolata "bambine e bambini di Beslan", alla realizzazione della linea tranviaria e anche del parcheggio oggetto dell'attuale dibattito, sono coerenti con questo progetto.
Non solo ma è noto che, in accordo con la Regione Toscana che finanzierà l'opera, si sta progettando l'ampliamento del polo fieristico- congressuale con il riutilizzo dell'edificio dell'ex liceo Machiavelli e la costruzione di altri spazi, in parte in sotterraneo, che potranno essere utilizzati anche come auditorium congressuale per dotare la città, anche se pur in via provvisoria in attesa delle disponibilità dell'area della Dogana- oggetto di uno specifico accordo con il ministero delle Finanze-, di una sala di capienza maggiore (almeno 2500 posti) dell'auditorium progettato da Pierluigi Spadolini nel giardino di Villa Vittoria.
Il polo fieristico-congressuale è a due passi dalla attuale e dalla futura stazione ferroviaria e servito dal sistema tranviario di progetto. La vicenda del parcheggio non può che stare dentro questo ragionamento. Nel 2000 perviene all'amministrazione la proposta di un gruppo di imprese fiorentine per la realizzazione con la finanza di progetto di una serie di opere pubbliche fra le quali anche alcune relative al sistema intorno alla Fortezza. Da qui parte l'iter tecnico amministrativo che ha portato alla realizzazione di tali opere, ancora in corso e non solo alla Fortezza.
E venendo ad oggi, si è fatto un gran discutere in questi mesi sulla bontà degli strumenti che si sono utilizzati ed in particolare della finanza di progetto, di cui ha già detto ampiamente il Sindaco nel suo intervento di alcune settimane fa sull'argomento, e sulla conferenze di servizi. Io vorrei spendere poche parole per dire che gli strumenti utilizzati funzionano normalmente e hanno dato buona prova di se in tutti i casi nei quali sono stati utilizzati. Le procedure sono regolari. Anche in questo caso infatti come abbiamo visto tutti i soggetti si sono espressi nella piena legittimità del loro operare.
Questo emerge anche dalle valutazioni, che i giornali hanno riportate nei mesi scorsi, degli organi inquirenti. Quindi nessuna illegittimità ne tantomeno illegalità. Tuttavia siamo a questo punto. Tornerò dopo su questo argomento. Vorrei ora però definire che cosa era l'area oggetto dell'intervento prima dei lavori. Forse non tutti ricordano che l'area era completamente asfaltata, utilizzata per parcheggio di superficie, con la presenza di numerosi manufatti anche di notevoli dimensioni per gli usi connessi al parcheggio.
In quel punto le mura della Fortezza erano "invisibili". E il parcheggio si trovava ad una quota che era quella derivante dalle sistemazioni "poggiane" e dai successivi lavori di realizzazione del rilevato ferroviario. Le mura erano coperte da terra per oltre la metà della loro altezza per gran parte della estensione del parcheggio. Durante i lavori di scavo invece emersero subito nella loro originaria dimensione le mura del Sangallo, che non erano state mai viste così nemmeno nei secoli successivi alla loro costruzione perché le porte di accesso- come la porta di soccorso alla campagna ora riportata alla luce - erano previste protette dal vallo.
E questo fatto ha suscitato una impressione di maggior contrasto, soprattutto in fase di costruzione con lo scavo ancora aperto, fra il manufatto storico e l'opera in costruzione. Sulla base di queste considerazioni, nell'aprile del 2004, la soprintendenza con una scelta autonoma blocca i lavori del parcheggio. Nelle settimane successive all'ordinanza si concordano alcune significative modifiche al progetto sia demolendo alcuni manufatti ritenuti ora, anche dagli organi di tutela, troppo vicini alle mura storiche, sia non realizzando altre parti del progetto sul lato viale Strozzi.
Nel giugno dello stesso anno riprendono i lavori sulla base dell'atto di revoca dell'ordinanza di sospensione dei lavori con il quale la Soprintendenza chiede anche una definitiva progettazione delle sistemazioni superficiali del parcheggio conseguenti alle modifiche apportate. Tali modifiche in gran parte realizzate hanno comportato maggiori costi per 1.847.364,50 euro e minori ricavi 15.158,58 euro al mese. I costi che sono state riportati in questi giorni dalla stampa si riferiscono a anche modifiche definite per altre opere del contratto di finanza di progetto.
Nell'autunno con i lavori in avanzato stato di realizzazione riprende la discussione, che si accentua alla fine dell'anno. Il Sindaco con una scelta autonoma e in regime di autotutela ordina una nuova sospensione dei lavori per verificare l'effettivo impatto visivo dell'opera nei confronti del manufatto storico e del contesto circostante. Per fare questo ed assolvere anche alla richiesta della soprintendenza riguardo alle sistemazioni esterne il responsabile del procedimento, anche sulla base delle indicazioni dell'amministrazione, redige alcune ipotesi progettuali modificative del progetto in corso di realizzazione che vengono sottoposte all'esame della soprintendenza stessa.
Siamo alla cronaca delle ultime settimane che penso conosciate. Si decide da parte del soprintendente Paolucci di interessare il Comitato di Settore del Ministero per i Beni e le attività culturali che emette un parere che è stato consegnato al consiglio. Il progetto verrà nuovamente modificato sulla base di tale parere che accoglie le indicazioni che l'amministrazione aveva fornito scegliendo fra le diverse ipotesi formulate dal Comune di Firenze quella che prevede una ulteriore demolizione del manufatto per allontanarlo ancora dalle mura della Fortezza.
Quindi la soluzione definitiva sarà una di quelle scelte e proposte dall'amministrazione. I costi di tali modifiche non sono ancora noti, ed ogni ipotesi al riguardo è fittizia, poiché prima di definire il costo effettivo occorre, con ogni evidenza, redigere il progetto. Quindi i costi, ed insisto chiamarli costi, saranno resi noti non appena avremo a disposizione il progetto di modifica. Nel frattempo i lavori relativi alle parti non modificate potranno riprendere. In tutto questo operare l'amministrazione ha tenuto uno stretto rapporto con gli operatori che si sono trovati con i lavori sospesi pur avendo ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie.
Un rapporto collaborativo e proficuo che si è svolto, e si sta evolvendo, senza ricorrere alle carte bollate, nel rispetto dei patti contrattuali sottoscritti che obbligano le parti a garantire l'equilibrio economico e finanziario dell'intera operazione. Alcune riflessioni su cui avevo promesso di tornare Come è possibile che un progetto regolarmente autorizzato da tutti, in primis da chi ha il compito di tutelare il patrimonio storico artistico e culturale, sia così discusso e oggetto di polemiche? E poi quale sarà il risultato finale? Parto da questa seconda domanda.
Alla fine avremo un parcheggio a servizio della Fortezza di 539 posti, sarà restituita alla fruizione pubblica un'area di oltre 13mila metri quadrati nel centro della città destinata a verde pubblico dal Piano regolatore e effettivamente utilizzabile per questo, si farà, anche sulla base della richiesta del Comitato di settore, un progetto unitario ed organico dell'area della Fortezza per restituire omogeneità di linguaggio alle sistemazioni interne ed esterne alle mura del Sangallo. Avremo un polo espositivo e congressuale all'altezza delle esigenze della città.
Resta la prima domanda. Credo che questa esperienza induca tutti ad una riflessione sui comportamenti e sulle modalità con le quali si interviene nelle modifiche allo stato dei luoghi. In primis chi progetta deve maggiormente sentire l'etica del progetto, la sua contestualizzazione, l'esigenze di confrontarsi non solo con le proprie idee. Ma anche chi controlla i progetti ha bisogno di acquisire una maggiore consapevolezza delle nuove sensibilità che sono cresciute nei cittadini e che caratterizzano questa fase dello sviluppo urbano.
Questa sensibilità l'amministrazione fiorentina l'ha fatta propria, facendosi carico di un 'surplus' di tutela che è andata oltre le normali verifiche di legittimità, assumendosi in piena il ruolo di rappresentanza del sentire comune dei cittadini. Insomma al di là delle polemiche politiche, legittime ma prive a mio parere di contenuti credibili strette fra la negazione della realtà (che porta a dire non vogliamo il polo espositivo alla fortezza) e la ricerca di colpevoli (tutti colpevoli tutti innocenti), sarebbe un bene se questa vicenda portasse ad una riflessione collettiva su come intervenire nelle città storiche.
D'altra parte neppure il ministero dei beni culturali sembra avere le idee chiare se da un lato autorizza le opere in oggetto e dall'altra ritiene incongrua un'opera di architettura contemporanea per l'uscita degli Uffizi. La conclusione può quindi essere: niente danni ma costi aggiuntivi per avere un'opera capace di soddisfare le nuove esigenze di qualità che emergono dalla città ed alle quali l'amministrazione ha scelto, in piena autonomia, di dare ascolto. Tali costi rappresentano un elemento frazionale del valore complessivo dell'opera, che ammonta a circa 18 milioni di euro.
Un'opera che resterà nel patrimonio collettivo della città. In particolare il parco di 13mila metri quadrati potrà essere intitolato, su proposta del questore e in base a un accordo tra Amministrazione comunale e questura, a Nicola Calipari».
«Chiediamo che siano accertate tutte le responsabilità sulle irregolarità e gli errori della vicenda Fortezza; allo stesso tempo chiediamo la revoca della delibera comunale sul risarcimento dei presunti danni a Firenze Mobilità da parte del Comune».
E' quanto hanno affermato oggi Monica Sgherri (Rifondazione Comunista) e Ornella De Zordo (Unaltracittà/Unaltromondo)durante il dibattito sul parcheggio sotterraneo di piazza Caduti dei Lager, alla Fortezza Da Basso.
«Il Ministero dei Beni e le Attività Culturali ha dato un parere negativo sul progetto del parcheggio - hanno detto De Zordo e Sgherri - e ha sostenuto che la presenza del nuovo parcheggio dovrebbe prima di tutto essere più rispettosa del monumento e quindi garantire quelle condizioni di salvaguardia che la vigente legislazione prevede.
Esistono dunque delle responsabilità che vanno accertate.
Dobbiamo ringraziare la società civile e i cittadini che si sono mobilitati contro gli errori effettuati nella costruzione del parcheggio - continuano le due capogruppo - invocando il rispetto della legislazione vigente in materia di tutela del paesaggio e del patrimonio storico-artistico. E' solo grazie al loro impegno che l'amministrazione è stata costretta a fermare e modificare i lavori, con l'abbattimento del "corpo di fabbrica destinato ad uffici, immediatamente a ridosso della Fortezza", così come indicato nel parere del Ministero».
«Chiediamo la massima trasparenza sulle modalità di quantificazione dei costi di indennizzo e demolizione - hanno concluso De Zordo e Sgherri.
Chiediamo per questo che una apposita sessione del Consiglio Comunale venga dedicata agli atti amministrativi relativi al recupero dei fondi necessari per l'indennizzo e per la parziale demolizione del manufatto»
"L’Amministrazione continua a non ammettere le proprie responsabilità nei confronti di quello scempio meglio conosciuto come Mostro della Fortezza. È incredibile sentire l’assessore Biagi che, durante il consiglio comunale, afferma che l’Amministrazione non solo non ha sbagliato, ma ha anche avuto un comportamento lodevole, perché tenendo conto della sensibilità dei fiorentini ha deciso di ridimensionare l’impatto del fabbricato sulla Fortezza -È quanto afferma il capogruppo Udc al Comune di Firenze Mario Razzanelli, che prosegue- Evidentemente i nostri amministratori non si rendono conto della gravità di quanto accaduto, che comporterà un vergognoso sperpero di soldi pubblici.
6 milioni di euro per rimediare in parte al danno fatto sono una cifra considerevole, che non è giusto ricada sempre e soltanto sulle spalle dei cittadini, senza che nessuno mai si assuma le proprie responsabilità.
A Firenze siamo di fronte ad un continuo ripetersi di scelte sbagliate che finiranno per affossare definitivamente la città, sotto molteplici punti di vista – continua Razzanelli -. Si chiude l’’Opera Prima’ del Maggio Musicale, si costruisce l’ ‘otto volante’ di ponte alla Vittoria e si sbaglia a progettare anche il sottopasso di viale Strozzi.
Non solo. Non si pensa allo sviluppo dell’aeroporto, ma si erigono mostri: a Gavinana e alla Fortezza, appunto. E la tramvia? Ecco, sarà l’ennesimo e massimo spreco di risorse e non porterà alcun miglioramento alla viabilità cittadina. Ce n’è davvero abbastanza".