La mostra, curata dalla Soprintendenza archeologica, risponde all'invito rivolto dalla Direzione Generale per i Beni archeologici a tutte le Soprintendenze di organizzare una mostra attorno ad un tema di comune interesse e, per l'anno 2005, la scelta è caduta sull'alimentazione.
L'esposizione - che verrà inaugurata giovedì 17 marzo, alle ore 16.30 - segue un percorso cronologico molto ampio: dall'Egitto faraonico alla Grecia, dal mondo etrusco a quello romano.
Nelle varie sezioni sono illustrate, oltre alle abitudini alimentari degli antichi - i cibi, i condimenti e le bevande, con particolare riguardo ai metodi usati per la conservazione e cottura -, anche gli usi conviviali, con rappresentazioni e citazioni sul banchetto ed il simposio ed, infine, le problematiche relative alla produzione, al commercio ed alla distribuzione degli alimenti più diffusi.
La mostra è articolata in tre grandi sezioni.
La prima è dedicata all'Egitto, con figurazioni, statuette e resti alimentari; la seconda riguarda il mondo greco, l'Etruria e Roma e nella terza sono rappresentati i commerci e la distribuzione.
Un approfondimento sarà rivolto a due prodotti di grande importanza sulle mense degli antichi e tipici della Toscana di ieri e di oggi: il vino e l'olio.
Le sale del Museo Archeologico, nell'occasione, ospiteranno anche "Segni fra passato e presente", una rassegna di opere del maestro Luca Alinari che, prendendo spunto dagli oggetti antichi e dai temi illustrati, vuol creare uno scambio intenso e vivace fra passato e presente.
Un'altra importante presenza ospite sarà anche quella di Aboca Museum che, proponendosi di avvicinare il pubblico alla cultura delle piante medicinali, mette in evidenza, accanto alle qualità alimentari della tradizione culinaria, le proprietà più propriamente curative e di prevenzione.
La mostra, che gode del patrocinio della FAO, della Regione Toscana, della Provincia di Firenze, del Comune di Firenze e della Fondazione per la Tutela del Territorio del Chianti Classico onlus, è stata realizzata anche grazie al contributo di Cariprato, Consorzio del Marchio Storico del Chianti Classico, del Consorzio del Farro della Garfagnana e dell'associazione Arte-mide.