30.801 il numero delle imprese artigiane di Firenze iscritte al 31 dicembre 2004 alla Camera di Commercio, con una crescita di 232 unità rispetto all’anno precedente.
“Il boom delle imprese di costruzioni (+676 aziende rispetto al 2003) non basta a garantire la buona salute del nostro sistema imprenditoriale. La crescita in realtà nasconde la prestazione negativa di settori fondamentali come il tessile-abbigliamento (-117 unità) o il pellettiero-calzaturiero (-73 unità). Perfino la gioelleria-oreficeria si presenta in affanno e perde 23 aziende” spiega Ovidio Montecchi, Presidente di Confartigianato Imprese Firenze.
“Se dall’aumento delle società di capitale (+158) viene un segnale incoraggiante dell’irrobustimento delle imprese, non si devono però sottovalutare le cifre sulle cessazioni d’impresa (2570) e il fatto che il lavoro autonomo resiste per lo più solo grazie alle aziende di immigrati (incidono per il 77,3% sul saldo di tutte le ditte individuali della provincia), spesso di vita media breve in quanto dipendenti da un’unica impresa appaltatrice” aggiunge Montecchi.
Insomma, fare impresa rimane molto difficile e resta ancora molto lavoro da fare per promuovere la creazione d’impresa e, soprattutto, garantirne sopravvivenza e capacità competitiva.
Buono l’approccio che il Governo intende dare alle misure sulla competitività presentate alle parti sociali la scorsa settimana, tra cui, particolarmente apprezzate, quelle sulla semplificazione degli adempimenti burocratici e la riforma degli ammortizzatori sociali.
“Di massima urgenza rimangono però interventi di politica creditizia che sostengano l’accesso al credito delle piccole imprese, l’abbattimento di costi, come quelli energetici, che pesano sulle Pmi italiane per il 30% in più rispetto alla media dei Paesi UE e lo snellimento delle varie normative che negli ultimi 20 anni stanno ostacolando la nostra attività” conclude Montecchi.