In libreria il V titolo della collana "i quaderni del mangiar sano": " Ci casca a fagiolo" di Gian Marco Mazzanti, 50 ricette, tra antipasti, primi, secondi e contorni dedicati a uno dei più antichi alimenti della storia.
In principio erano esclusivamente i "fagioli dall'occhio". Originari dell'Africa, ben presto risalirono il Continente Nero per poi arrivare in tutto il Mediterraneo e diffondersi precocemente un po' in tutte le cucine del mondo ed essere apprezzati dalle grandi civiltà del passato.
La più antica ricetta di fagioli che la storia ricordi è tratta dal famoso De re coquinaria di Marco Gavio Apicio (IV sec. d.C.), dove i fagioli vengono dapprima fritti e poi saltati in tegame con finocchio verde e sapa (una specie del moderno aceto balsamico). E se sono stati i Romani a farci pervenire le prime ricette, pare invece che, presso gli antichi Egizi, i fagioli fossero legati a dei tabù alimentari, ma allo stesso tempo, fossero considerati un segno di offerta divina, come dimostra il ritrovamento del legume in alcune tombe.
Anche presso i Greci, pur non essendone amanti, i fagioli godettero di una certa popolarità. In Italia e soprattutto nelle regioni della Pianura Padana, già nel IX e X secolo la coltivazione dei fagioli si diffuse su larga scala. "Carne dei poveri" per antonomasia, erano parte integrante dell'alimentazione contadina, fino a quando in età moderna, la caratteristica cottura "nel fiasco", tipica in Toscana, capace di ottenere fagioli teneri e integri nell'aspetto, lo fece apprezzare anche sulle mense dei ricchi.
Al di là delle interessanti curiosità storiche e senza tralasciare una puntuale descrizione delle varietà di fagioli disponibili sul mercato, il volumetto ci introduce ad un ricettario ben curato dove i fagioli fanno da protagonisti, dall'antipasto al contorno, con un'attenzione sempre viva alla praticità dell'esecuzione e all'originalità degli accostamenti.