FIRENZE- Recuperare qualità e sicurezza per i treni regionali. Lo chiedono, in una nota congiunta, le Regioni Toscana, Emilia-Romagna , Campania e Umbria.
Le quattro regioni si fanno interpreti delle grandi preoccupazioni dei loro cittadini e delle istituzioni dei loro territori per la situazione in cui versano i servizi ferroviari di FS. La necessità di sviluppare questi servizi per contrastare l’inquinamento e la congestione del traffico veicolare è evidente a tutti.
Nei quattri anno dopo la riforma, l’impegno delle Regioni per affrontare le proprie competenze è stato massimo: i servizi sono aumentati quantitativamente e la stesse Regioni hanno erogato consistenti incentivi per rinnovare parte del materiale rotabile.
Ma questo non è sufficiente se lo Stato e FS non si impegnano in misura adeguata alle necessità.
Il primo richiamo le Regioni lo rivolgono al Governo. I fondi per l’esercizio sono fermi al valore del 1999. Nessun finanziamento statale è stato previsto per il materiale rotabile, malgrado la riforma prevedesse precisi doveri in questo senso.
Addirittura i finanziamenti a FS per la manutenzione e la sicurezza degli impianti sono stati tagliati a partire dalla Finanziaria 2003 in poi.
Il comitato tecnico centrale di monitoraggio, istituito dai Ministeri dell’Economia e Finanze e Infrastrutture e Trasporti insieme alla Regioni non viene più convocato da un anno, dopo che l’ultimo incontro aveva prodotto una constatazione unanime dell’indispensabilità di un aumento dei fondi per esercizio e investimenti.
I provvedimenti finanziari dello Stato non possono più essere dilazionati: le necessità sono state individuate e quantificate, ora bisogna che il Governo provveda i fondi e che Trenitalia e RFI attuino con la massima urgenza gli interventi.(com/mo)