Firenze- Il 6 ottobre 1600 a Palazzo Pitti, con la prima rappresentazione dell’Euridice di Jacopo Peri in occasione delle nozze di Maria de’ Medici nasceva ufficialmente il melodramma. Sono passati più di quattrocento anni da allora e in tutto questo periodo la Toscana ha continuato a essere luogo di eccellenza per l’opera. Un ruolo che emerge chiaramente nella guida “la Toscana una scena incantata”, con la quale è possibile visitare tutta la Toscana attraverso i luoghi nei quali l’opera è stata protagonista, per i suoi teatri, o per aver ospitato compositori, musicisti, indimenticabili ‘voci’.
Il volume, che la Regione Toscana ha realizzato insieme all’editore Giunti, è stato presentato oggi al Piccolo Teatro del Maggio Musicale Fiorentino dall’assessore regionale alla comunicazione Chiara Boni, e dall’assessore al turismo Susanna Cenni, insieme all’autore, il musicologo Cesare Orselli. Toscana una scena incantata è un agile e pratico volume di quasi 200 pagine, ricchissimo di immagini di scena, schede storico-informative e profili biografici dei principali musicisti e artisti cui la Toscana ha dato i natali o che qui sono stati consacrati, strutturato come utile proposta di itinerari turistico-culturali attraverso tutte le province della Regione per visitarne gli edifici teatrali, frequentare i suoi numerosi festival, assistere alle rappresentazioni che, da quattro secoli, rendono il territorio che ha visto nascere il melodramma uno dei luoghi più ricchi d’Italia in quanto a spettacoli musicali.
“Questo libro – ha evidenziato Chiara Boni – rappresenta fedelmente la ricchezza e la fecondità del rapporto fra la nostra regione e l’opera, invitandoci a compiere un viaggio nella storia di un genere che da secoli appassiona milioni di spettatori”. “Con questa guida – ha aggiunto Susanna Cenni – si aprono nuovi itinerari per coloro che vogliono scoprire una Toscana insolita. E sono itinerari che si snodano dalle città ai borghi sino alle campagne per abbracciare tutta la regione, offrendo mete adatte soprattutto a chi è alla ricerca dei volti più inattesi ma non meno affascinanti della nostra regione”.
Una commissione speciale del consiglio comunale per fare chiarezza sul deficit di bilancio della "Fondazione del Teatro del Maggio musicale".
E' quanto chiede il capogruppo di Forza Italia Paolo Amato che questa mattina insieme al vicecapogruppo Gabriele Toccafondi, è intervenuto sulla situazione di questa istituzione culturale fiorentina. «Il consiglio di amministrazione di lunedì scorso è il punto di partenza - ha aggiunto Amato - da ora in avanti si apre una nuova stagione e i conti del teatro comunale saranno finalmente monitorati. Prendiamo atto, con soddisfazione che il sovrintendente sarà affiancato da un gruppo di lavoro nell'opera di assestamento del bilancio e di riduzione del deficit.
Il teatro comunale è un bene della città e siamo pronti, ma solo nella massima trasparenza, a portare il nostro contributo». «Non è vero che strumentalizziamo la vicenda a fini politici - ha aggiunto il capogruppo di Forza Italia - piuttosto occorre fermare il "balletto delle cifre" sull'effettivo buco di bilancio. Avremmo preferito che per una questione di stile il sovrintendente Van Straten, nel portare al consiglio di amministrazione un buco di bilanci tale portata, presentasse perlomeno le sue dimissioni.
Ciò non è avvenuto. Ognuno ha il suo stile ma del resto per noi il problema importante non consiste tanto nelle dimissioni del sovrintendente quanto nella salvezza del teatro». «Chiediamo anche al sindaco di convocare i parlamentari fiorentini - ha concluso Amato - per verificare l'impatto della legge '96, che istituiva le fondazioni, ed il funzionamento di questi enti a livello nazionale. Se la legge del '96 non funziona è da lì che bisogna ripartire poiché nessuno rimpiange i tempi della lirica di stato o di regime.
Come ha giustamente scritto sul Sole 24-Ore Ricardo Chiaberge». «Il documento votato all'unanimità in consiglio di amministrazione - ha sottolineato il vicecapogruppo Gabriele Toccafondi - con il quale si permette al soprintendente Van Straten di vendere l'immobile della ex Longinotti e di effettuare riduzioni di personale non ci basta. Chiediamo di poter lavorare sul piano industriale e per questo vogliamo conoscere i bilanci del teatro». «Dalle alcune delibere - ha spiegato Toccafondi - ci risulta che il Comune dovrà pagare fino al 2010 una somma totale di 25 miliardi e mezzo delle vecchie lire per l'ammortamento del mutuo contratto per l'acquisto del teatro.
Vogliamo anche conoscere il prezzo di vendita dell'immobile, già gravato da affitti passivi, senza contare che negli ultimi sette anni il Comune avrebbe peraltro già speso ingenti cifre per la bonifica dell'edificio dall'amianto e per numerosi lavori di ristrutturazione. Segno che l'attuale bilancio della Fondazione, già in sofferenza, senza questi aiuti sarebbe stato ben peggiore. E' quindi improcrastinabile conoscere i reali conti economici e finanziari di questa istituzione culturale».