FIRENZE- “La circolare del ministro Matteoli circa le modalità di affidamento del servizio idrico ai gestori unici è stata fatta soltanto per sabotare un processo che coinvolge gli interessi generali di tutti i cittadini toscani, una vera e propria aggressione, che considero vergognosa”. Così l'assessore regionale all'ambiente, Tommaso Franci, giudica il provvedimento firmato dal ministro dell’ambiente e pubblicato il 6 dicembre scorso sulla Gazzetta Ufficiale. “L'accusa del ministro di una mancanza di trasparenza nelle modalità seguite in Toscana - ha proseguito Franci - è soltanto un pretesto formale in quanto la procedura adottata finora in Toscana ha garantito trasparenza e concorrenza”.
La procedura auspicata dal ministro dovrebbe prevedere, anziché l'affidamento provvisorio diretto a società interamente pubbliche (come è avvenuto finora, e da ultimo per l'affidamento del servizio all'Ato 1 di Lucca e Massa-Carrara), in primo luogo la selezione del partner privato, successivamente la costituzione della società mista ed infine l'affidamento definitivo del servizio. “Siamo di fronte - ha aggiunto Franci - a un fatto politico imbarazzante per il ministro Matteoli, che tra l'altro è anche toscano.
L'unico obiettivo è il sabotaggio di uno dei processi più importanti che ha coinvolto tante amministrazioni toscane. I risultati – ha sottolineato ancora - che abbiamo esposto oggi (dal 1999 al 2004 la percentuale di popolazione coperta da sistemi di depurazione è salita dal 61 al 77% e le perdite degli acquedotti sono diminuite in media dal 41 al 26%, ndr) sono più forti soprattutto in quegli Ato in cui l'affidamento al gestore unico è avvenuto per primo e testimoniano la validità di questa impostazione.
Ad ogni modo - ha concluso l'assessore - è attualmente in fase di approvazione in Consiglio regionale la legge sulla gestione dei servizi pubblici, proposta dalla giunta. Una legge che, una volta concluso l'iter, speriamo prima della conclusione della legislatura, consentirà di sanare gli effetti perversi di questa assurda circolare”.
"La reazione scomposta e aggressiva da parte dell’assessore regionale Franci dimostra come i provvedimenti ministeriali abbiano disturbato il manovratore -ribattono l'On.
Riccardo Migliori, parlamentare e coordinatore regionale di An, e Gaia Checcucci, consigliere comunale- Non si comprenderebbe altrimenti perché la Regione usi e strumentalizzi i provvedimenti di un settore di competenza ministeriale sui quali, comunque, qualcuno può anche non essere d’accordo, per parlare di sabotaggio e aggressione vergognosa. Con questa reazione eccessiva e del tutto spropositata la Toscana dimostra di non accettare modelli alternativi rispetto ad affidamenti diretti, dimenticando che anche il sistema toscano deve rispettare certi principi fondamentali che attengono alla tutela della concorrenza – principio del diritto comunitario – e alla garanzia della qualità del servizio.
Il Ministro indica le modalità di affidamento nel rispetto delle normative comunitarie e l’assessore la prende come un’offesa alla Regione? La reazione scomposta testimonia dei seri timori: si accende in questo modo solo chi ha la coda di paglia.
La disciplina delle modalità di affidamento del servizio è di competenza dello Stato. L’interpretazione autentica di norme statali che riguardano il settore ambientale come quello idrico è a capo del Ministero dell’Ambiente. Piuttosto come si giustifica il ‘modello toscano’ quando solo una piccolissima parte degli abitati del capoluogo fiorentino è depurata perché tutta la riva sinistra e un pezzo della riva destra scaricano nel fiume, nonostante che per il mitico S.Colombano lo Stato - leggesi Ministero Ambiente – abbia già dato 25 milioni di Euro.
Perché nessuno lo ricorda?
Abbiamo a cuore i toscani più che il modello toscano. Probabilmente ciò non vale per la Regione".