Da lunedì scorso sono iniziati i lavori veri e propri del Laboratorio di progettazione partecipata per piazza Ghiberti e il rione di Sant'Ambrogio, nella sede in piazza Madonna della Neve. A coordinare l'esperienza è la Fondazione Michelucci, che, per questa prima settimana ha previsto un Laboratorio Aperto di incontri informali per raccogliere tutte le proposte e le idee sull'intero rione, per poi produrre una sintesi che raccolga i vari punti di vista su questo importantissimo pezzo del centro storico fiorentino.
Il lavoro di ascolto e di partecipazione sta coinvolgendo sempre di più la gente che nel corso degli incontri è davvero protagonista delle discussioni e delle propost. Molte ipotesi di progetto si stanno già delineando: sul ruolo di alcuni spazi - come l'aula-bunker -, sulla necessità di azioni di progetto integrate e coordinate, ad esempio sul futuro della piazza de' Ciompi dopo l'eventuale trasferimento del mercato delle pulci, con suggerimenti per promuovere spazi per la cultura sociale, per lo sport, il tempo libero in relazione alla qualità dei luoghi e ai rumori, sul commercio di qualità come fattore anche di riqualificazione dei luoghi.
Alla fine dei lavori sarà elaborata una proposta unitaria che sarà il vero valore di questo Laboratorio a cui partecipano i residenti, i commercianti, i comitati, le associazioni. Gli incontri del Laboratorio Aperto delle Murate continuano sino a venerdì 4 febbraio sera. Per la prossima settimana sono previsti due nuovi appuntamenti: martedì 8 febbraio presso l'IPAB S. Ambrogio, via Carducci 4, alle 21.00 è programmato un incontro con Firenze Parcheggi sulle problematiche legate alla sosta per il quale si stanno raccogliendo presso il laboratorio (o tramite l'e-mail firenzeinsieme@comune.fi.it) domande specifiche da presentare per un primo giro di risposte.
Seguirà venerdì 11 febbraio alle ore 21,00 presso il Laboratorio delle Murate, in piazza Madonna della Neve, lato via dell'Agnolo, un primo incontro di sintesi sulle proposte emerse sul rione. "Il lavoro del laboratorio di progettazione partecipata è in corso, è aperto a tutti e credo darà significativi risultati, - ha detto l'assessore alla partecipazione Cristina Bevilacqua. Attraverso i contributi di chi vive, lavora e studia nell'area saranno elaborate proposte per rendere le politiche realizzate dagli enti pubblici più rispondenti alle esigenze del rione e definite le linee guida per i progettisti che presenteranno i loro elaborati per la riqualificazione di piazza Ghiberti." "Al Laboratorio - ha proseguito Cristina Bevilacqua - stanno partecipando in un confronto ricco e approfondito tutti i soggetti dell'area: residenti, comitati, commercianti, associazioni, studenti che discutono e socializzano proposte.
Dall'interazione tra idee diverse si stanno sviluppando suggerimenti sia specifici che generali che rispondono alle esigenze emerse da chi sta attivamente partecipando."
"Piena adesione alla richiesta di un consistente gruppo di docenti universitari fiorentini di riformulazione di un nuovo piano sull'area di San Salvi -chiedono la capogruppo di Rifondazione Comunista Monica Sgherri e la capogruppo di Unaltracittà/unaltromondo Ornella De Zordo- Il giudizio che l'attuale proposta di progetto di risistemazione è completamente subordinata ad una operazione speculativa si sta allargando ben oltre l'opposizione in Consiglio Comunale di Rifondazione Comunista e di Unaltracittà/Unaltromondo e del comitato di cittadini S.Salvi chi può.
L'appello dei docenti universitari si inserisce e rafforza la richiesta che sta crescendo in città di non cambiare la natura e l'integrità del Parco di S.Salvi, di non frantumare e spezzettare la struttura unitaria, di non snaturare lo statuto di area verde pubblica. Si combatte il degrado, se è questo uno degli obiettivi dichiarati dall'amministrazione, solo se sul parco di San Salvi non si romperà l'unitarietà e la natura pubblica dell'area e l'integrità Parco, prevedendo per questo funzioni sociali, culturali e di aggregazione nelle strutture edilizie compatibili con lo statuto di verde del parco stesso.
Le aspettative che in questi anni si sono aperte sull'area di San Salvi, i bisogni inevasi nella città e nel quartiere chiedono davvero che venga definitivamente abbandonato l'attuale piano affinché in modo partecipato si dia avvio ad un nuovo progetto condiviso. L'importanza strategica dell'area per il quartiere e per la città tutta imporrebbe l'avvio di un processo di informazione e partecipazione dei cittadini. Una trasformazione così consistente e irripetibile non può prescindere dalla condivisione del progetto da parte dei cittadini.
Visto che esiste già un tessuto sociale attivo, attento e capace, l'area di San Salvi deve diventare l'occasione buona per mettere in pratica quanto dichiarato dall'amministrazione comunale di voler avviare percorsi di partecipazione: quale occasione migliore se non questa?"