Inizieranno lunedì 31 gennaio e andranno avanti per tre mesi i lavori in via Nazionale. L'intervento è necessario per mettere in grado la strada di affrontare l'impatto dei veicoli diretti alla stazione nel periodo in cui, causa cantieri della tramvia, via Nazionale sarà la via privilegiata di accesso alla stazione ferroviaria. "Si tratta di un lavoro preliminare all'apertura dei cantieri della prima linea della tramvia in via Iacopo da Diacceto e in piazza della Stazione, lato scale - spiega il vicesindaco Giuseppe Matulli -, prevista per fine estate.
L'obiettivo è mettere in sicurezza via Nazionale in modo che durante il periodo critico non accada qualcosa che comporti la chiusura al traffico della strada". In concreto saranno rimosse le pietre dell'attuale pavimentazione, se necessario verranno effettuati alcuni interventi sui sottoservizi e si procederà alla asfaltatura della strada. Le pietre rimosse saranno inventariate e portate in un deposito del Comune dove resteranno per tutta la durata dei lavori della tramvia nella zona della stazione.
I lavori saranno effettuati in tre fasi, con una eventuale pausa in concomitanza del periodo pasquale: si inizia dal tratto piazza Indipendenza-via Chiara, si prosegue con via Chiara-via dell'Ariento, si conclude con il tratto via dell'Ariento-largo Alinari. Quest'ultimo sarà interessato dai lavori già dalla prima fase, ma questi verranno effettuati in modo da non chiudere mai lo slargo alla circolazione. Al termine di questi cantieri via Nazionale sarà riaperta al traffico. La conseguenza principale dell'intervento, che prenderà il via lunedì con la predisposizione del cantiere, sarà la chiusura al traffico di via Nazionale, attualmente l'itinerario principale per arrivare alla stazione di Santa Maria Novella.
I veicoli diretti alla stazione dovranno quindi utilizzare i due percorsi alternativi: per chi arriva da Ponte alla Vittoria Iacopo da Diacceto-via Alamanni, per chi arriva dai viali viale Belfiore-via Guido Monaco-via Alamanni che per l'occasione sarà percorribile anche dai mezzi privati (attualmente è corsia preferenziale) e diventerà a senso unico verso la stazione lato scalette. In questo modo si potrà arrivare fino all'ingresso del parcheggio sotterraneo e accompagnare i viaggiatori dal lato scalette della stazione per poi uscire in direzione via della Scala.
Il Mercato Centrale e il parcheggio saranno raggiungibili attraverso l'itinerario piazza Indipendenza, via XXVII Aprile (verrà quindi disattivata la porta telematica), via San Zanobi, via Panicale, via Taddea, via Rosina, piazza del Mercato Centrale. Il percorso sarà segnalato adeguatamente da una serie di cartelli sistemati sul posto. Per uscire i veicoli dovranno utilizzare via Chiara o via Zannoni. Quindi chi arriva da via Santa Caterina d'Alessandria e diretto verso i viali potrà quindi svoltare a destra su via Ridolfi e arrivare in viale Strozzi (con direzione obbligata verso piazza della Libertà) oppure svoltare a sinistra in via XXVII aprile, svoltare ancora a sinistra in via San Gallo e rimmettersi in viale Lavagnini.
Previsto anche un itinerario dedicato per l'accesso al mercato Centrale dei mezzi superiori ai 35 quintali per il carico e scarico merci e nella fascia oraria compresa tra le 3 e le 5 del mattino: ovvero Stazione-via Panzani-via Cerretani-piazza San Giovanni-via Martelli-via dei Gori-piazza San Lorenzo-via dell'Ariento-via Sant'Antonino-piazza del Mercato Centrale. Nella stessa fascia oraria sarà revocata la corsia preferenziale sulla direttrice Panzani-Cerretani e quindi disattivata la porta telematica per i veicoli diretti al mercato.
Dal punto di vista dell'informazione, oltre alla segnaletica predisposta in loco e in un'ampia zona della città, l'Amministrazione comunale ha previsto spot sulle radio locali (trasmessi da ieri) e una news letter che sarà distribuita ai residenti ed operatori commerciali della zona.
Inizieranno lunedì sera i rilievi dei sottoservizi preliminari alla realizzazione della seconda e terza linea della tramvia. In concreto le strade e le piazze dove correranno i convogli saranno "radiografate" in modo da avere una perfetta conoscenza della situazione sopra e soprattutto sotto il livello stradale.
Saranno effettuati i cosiddetti rilievi celimetrici per misurare l'altezza e la larghezza dei manufatti presenti (per esempio i marciapiedi) e catalogate le piante in base alla loro posizione. Inoltre si procederà al sondaggio del sottosuolo tramite georadar per rilevare la presenza di elementi in profondità e, in caso fosse necessario un ulteriore approfondimento, sarà utilizzato un apparecchio che utilizza la tecnologia della Tac (tomografia assiale compiuterizzata). E, in ultima istanza, si potrà procedere anche a un saggio con l'escavatrice per verificare con mano la situazione dei sottoservizi.
Verranno aperti i pozzetti e i chiusini che saranno classificati, numerati e assegnati ai vari enti di competenza. Una volta conclusi i rilievi, sarà disponibile un aggiornamento dello stato del sottosuolo e dei sottoservizi molto utile anche per gli enti e le aziende. Le operazioni inizieranno lunedì sera nella zona di Careggi e andranno avanti fino a metà febbraio sulla linea 3. A seguire sarà la volta della linea 2 a partire dall'aeroporto: i rilievi in questo caso andranno avanti fino ad aprile.
Per quanto riguarda la modalità dei rilievi, questi verranno effettuati dalle 18 alle 7 in tratti di circa 250 metri per notte e comporteranno alcuni provvedimenti di viabilità: ovvero divieti di sosta e sensi unici alternati nelle strade di volta in volta interessate dai rilievi. Presenti anche gli agenti della Polizia Municipale. Per limitare i disagi alla circolazione, i rilievi non verranno effettuati nelle notti tra venerdì e sabato e tra sabato e domenica. Via libera ai sondaggi quindi nelle notti tra domenica e lunedì, lunedì e martedì, martedì e mercoledì, mercoledì e giovedì, giovedì e venerdì.
Da un giardino pubblico che si affaccia da una parte su uno strapiombo (nel torrente Terzolle, foto 01) e dall’altra su una ripida scarpata (sopra il torrente Mugnone, foto 02), e ospita nel mezzo un traliccio ENEL, sono state rimosse da qualche giorno anche le fragili recinzioni di cantiere che da maggio 2003 (data dell’inaugurazione) ‘tutelavano’ la sicurezza di chi lo frequentava.
Ma i cancelli di accesso sono ancora aperti (foto 03)! È davvero a norma quel giardino “ex Tamoil” in fondo a via G. F. Mariti, che da tempo mostra segni evidenti di vandalismo e di incuria (foto 04-05)? Lo chiede al sindaco, alla polizia edilizia e alla polizia municipale di Firenze un insegnante che coi suoi ragazzi ha iniziato a adottare quell’area verde quindici anni fa, Girolamo Dell’Olio.
Foto alla mano, l’insegnante ha inoltrato nei giorni scorsi agli stessi destinatari anche altri due esposti che riguardano la sicurezza e il rispetto delle normative a Rifredi.
Il primo lamenta l’assenza di un qualsiasi cartello dei grandi lavori in corso nell’altro giardino di via Mariti di fronte all’Istituto tecnico nel quale l’insegnante lavora, il Leonardo da Vinci.
Una grossa fetta dello spazio a disposizione della cittadinanza è stata requisita da mesi per una cantierizzazione (foto 06-08) della quale nulla si sa: a che serve, chi la realizza, chi è responsabile dei lavori, quanto durerà. In compenso i cittadini residenti, gli esercenti di via del Terzolle e gli studenti dell’ITI per raggiungere Piazza Dalmazia, i bus di linea e il mercato sono costretti a subire il grosso disagio di un lungo giro intorno all’intero cantiere. Hanno dovuto farlo anche quando i camion di cantiere transitavano con frequenza irrisoria.
In alternativa dispongono di un sottopassaggio costruito da poco sul lato opposto, già degradato e poco raccomandabile nelle ore serali e notturne (foto 09). Come mai – viene da domandarsi - un contribuente che ha da apportare semplici ritocchi alla propria abitazione deve essere perseguito se non espone il classico cartello dei lavori, e invece un’impresa che si dedica a “grandi opere” dall’impatto ambientale e sociale sicuro e travolgente è autorizzata a recintare un giardino e a vietarci il passaggio senza dover esibire l’autorizzazione, i contenuti, le responsabilità e i tempi del cantiere?
Ultima perla, la singolare mobilità dei mezzi pesanti che arrivano da Firenze Nova al cantiere per l’Alta Velocità davanti all’ITI-IPIA Leonardo da Vinci.
Adesso che gli alberi sono stati diligentemente eliminati, adesso che un’ampia fascia della sede stradale è stata sottratta all’uso e recintata da barriere di cantiere anti-polvere e anti-rumore orribili quanto insufficienti, in un piazzale sempre più risicato nel quale langue la segnaletica a tutela dei pedoni, succede persino che i camion di cantiere si permettano di viaggiare contro mano, proprio davanti all’entrata e all’uscita di una grande scuola. Una sequenza fotografica scattata giovedì 27 gennaio mattina (foto 10-15) documenta per intero l’avventura di uno di questi camion, dalla sigla inequivocabile, che si infila con manovra complessa e ardita nella corsia a senso unico riservata ai mezzi provenienti in senso opposto.
“Mi domando se i mezzi pesanti che transitano in su e in giù davanti agli ingressi della scuola abbiano ricevuto l'autorizzazione a utilizzare contro mano il già stretto corridoio stradale che residua dall'avanzamento delle paratie di cantiere in direzione della scuola”, scrive l’insegnante al sindaco, alla polizia municipale e alla polizia edilizia. “Osservo che siamo qui di fronte a un Istituto che ospita 2000 studenti, e che le evoluzioni, le manovre e i percorsi che le fotografie documentano non sembrano all'altezza delle esigenze di sicurezza di una così folta comunità oltre che, probabilmente, delle stesse norme del codice stradale”.
Girolamo Dell’Olio ha inviato per conoscenza l’esposto e la documentazione fotografica anche al Consiglio comunale di Firenze e al suo presidente Eros Cruccolini, confidando in una sensibilità più pronta di quella dimostrata per l’altro esposto sulle condizioni dei giardini di via Mariti inviato allo stesso Consiglio il 7 dicembre scorso.
Un’iniziativa, quella, che non ha sortito risultato alcuno, sembra, nonostante che la segnalazione, corredata da foto, fosse stata inoltrata da parte di un’associazione di cittadini iscritta al registro regionale del volontariato, Idra.