Più passano gli anni, più la schiera dei fan di Daniele Luttazzi si ingrossa. Luttazzi ha dimostrato di essere un esperto nell’asportare a morsi l’ipocrisia e l’assurdo dai corpi più solenni della cultura italiana. Luttazzi ha l’abilità di alterare per sempre la vostra percezione delle cose. E’ all’avanguardia da così tanto tempo che la posta gli viene recapitata lì.
Daniele Luttazzi ti ricorda un tuo compagno di liceo timido e divertente. Solo che è più divertente del tuo compagno di liceo.
Molto più divertente. Allevato in Romagna da genitori insegnanti che sperimentarono su di lui la nuova didattica degli anni 60, ha imparato a rendere la propria alienazione interessante e ha radunato nel tempo un seguito appassionato di fan che impazziscono per il suo umorismo cinico e sarcastico. Il suo show “Satyricon” (Raidue, 2001) gli ha procurato una certa notorietà e parecchi fastidi. Luttazzi fa il monologhista da quindici anni ed è stato autore e interprete di alcuni dei programmi più originali della tv italiana degli anni ‘90 (“Magazine 3”, “Mai dire gol”, “Barracuda”).
Per colpa dell’ostracismo berlusconiano, attualmente potete seguirlo solo a teatro o in DVD. Oppure potete leggere la sua rubrica mensile su “Rolling Stone” e gli aggiornamenti del suo sito internet, www. danieleluttazzi.it, che raggiunge periodicamente 16mila iscritti in tutta Italia.
Luttazzi segue la politica da quando Craxi mutò geneticamente il PSI all’Ergife. Ultimamente riserva il suo vetriolo ai berlusconidi e alla loro politica reazionaria; alla chiesa oscurantista; alla sinistra litigiosa; ai soprusi nel mondo; e alle dinamiche di coppia.
In breve, è politico e divertente, e ti racconta il tutto come se stesse chiacchierando con te al pub, o nella piazza del paese. Quando parla di politica si accalora, perché oltre la satira c’è il timore vero di altri cinque anni di Berlusconi e del danno che potrebbero ulteriormente arrecare alla democrazia italiana.
Quali sono le tue fonti di informazione?
Luttazzi: Leggo “il manifesto” e i siti internet indipendenti. La tv invece la guardo per infuriarmi. Se penso che la maggioranza degli italiani si informa col tg1 di Mimun mi viene lo sconforto.
Tu voti?
L: Da sempre. Le elezioni più deprimenti sono state le ultime. Il Paese aveva voglia di Berlusconi e non è stato possibile avvertirlo in tempo del pericolo. Adesso i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Non dite che non vi avevo avvisato, coglioni. E’ stato un trauma.
Quale è stata la tua terapia personale ?
L: Ho trascorso molti fine settimana nella suite di qualche centro termale con amiche voluttuose e piene d’esperienza.
L’astensionismo elettorale è una piaga in tutti i paesi del mondo.
Come te lo spieghi?
L: La gente è pigra. Tenere la gente nell’ignoranza la fa diventare disinteressata al processo democratico. Quando le cose non le sai, esse smettono di infastidirti. Non senti l’urgenza di cambiarle. E usi il tuo disinteresse come alibi per continuare a non fare nulla. Ci sono ragazzi che fanno file di giorni per non perdersi la prima dell’ultimo episodio del “Signore degli anelli”, ma si scocciano se devono aspettare dieci minuti in fila per votare. Che tu non voglia educare te stesso su quanto ti circonda è di un egoismo ributtante.
Specie se si pensa a chi ha pagato con la vita per darti quel diritto: Mike Bongiorno.
Quali battaglie politiche sono importanti per te ?
L: Tutte quelle che espandono i diritti civili e limitano le possibilità di monopolio. Credo nella libertà di espressione e nella ridistribuzione del reddito. Sono contrario a ogni tipo di ideologia, politica o religiosa. In questo momento, una delle urgenze è difendere la magistratura da chi vorrebbe controllarla. E cioè dagli stessi che hanno fatto saltare lo stato sociale, cancellato i diritti dei lavoratori, ingolfato la sanità, umiliato la scuola, impoverito il Paese.
Mandiamoli a casa!
Che genere di posta ricevi?
L: Per lo più proposte oscene da donne in carcere. Le uso per masturbarmi.
note biografiche
Daniele Luttazzi è nato a Santarcangelo di Romagna nel 1961, come aveva sempre desiderato. Dal 1988 a oggi, Luttazzi è stato autore e interprete di monologhi satirici di grande successo (Non qui, Barbara, nessuno ci sta guardando; Chi ha paura di Daniele Luttazzi?; Adenoidi; Va’ dove ti porta il clito; Tabloid; Barracuda; Satyricon; Sesso con Luttazzi), di programmi radiofonici (Ondecomiche, Radiodue) e di varietà tv (Magazine 3, Mai dire gol, Barracuda, Satyricon).
Ha scritto inoltre dodici bestseller (101 cose da evitare a un funerale; Sesso con Luttazzi; Va’ dove ti porta il clito; Teatro; C.r.a.m.p.o.; Tabloid; Cosmico!; Barracuda; Satyricon; Benvenuti in Italia; Capolavori; La castrazione e altri metodi infallibili per prevenire l’acne) e l’introduzione all’autobiografia di Lenny Bruce.