firenze - Arrivare a un modello unico, valido in tutti i paesi dell’Unione Europea, per la certificazione delle competenze acquisite nel campo dell’istruzione e della formazione nonché delle esperienze lavorative di ciascuno, in qualunque momento della vita. Sarà una sorta di Passaporto europeo, un libretto personale che è già stato denominato Europass e che dovrebbe armonizzzare a livello europeo le linee adottate al proprio interno dai vari paesi, rendendo così possibile il riconoscimento di percorsi
Questo l’obiettivo cui tendono molte iniziative in corso di realizzazione grazie a finanziamenti dell’Unione Eropea.
Fra questi, anche il progetto della Regione Toscana che punta alla valorizzazione e alla diffusione del lavoro svolto dal 2000 ad oggi e ancora in corso di ulteriore affinamento, per costruire un modello di certificazione dei risultati dell’apprendimento, sia che siano acquisiti attraverso percorsi formali che informali.
Se n’è parlato al convegno “Focus on Competence” organizzato dalla Regione al Palaffari di Firenze che si conclude oggi pomeriggio con un serrato confronto sui modelli proposti dai gruppi di lavoro di paesi e regioni europei.
Nel corso del convegno l’assessore all’istruzione, formazione e lavoro Paolo Benesperi ha in più occasioni riferito sull’impegno della Toscana. Un lavoro che è stato illustrato nel dettaglio dall’intervento di Luciano Falchini, dirigente della formazione, che ha sottolineato l’importanza di favorire la personalizzazione dei processi formativi, primo passo per garantire il diritto all’istruzione attraverso un sistema integrato di lifelong learning mirato allo sviluppo professionale del singolo cittadino per tutto l’arco della sua vita.
A questo scopo – è stato ricordato – la Toscana con la legge 32 su istruzione, formazione e lavoro disciplina in maniera integrata i tre settori e, con il regolamento, prevede l’individuazione di un modello di certificazione delle competenze ed esperienze acquisite in modo formale e non formale. La Toscana porta inoltre il suo contributo partecipando come capofila, con il Piemonte, al progetto interregionale che coinvolge tutte le regioni per l’individuazione di un quadro comune che prefiguri un quadro nazionale delle competenze.
I primi risultati di questo lavoro a livello regionale sono stati raccolti in una pubblicazione curata dalla Regione con il titolo “Competenze, trasparenza, mobilità” che mostra lo stato di attuazione del progetto di costruzione di un sistema di classificazione, nel quadro degli standard minimi nazionali. (bc/cb)