Prosegue il confronto tra Ridondazione e Ds in vista delle regionali. Per i DS ci vuole un'intesa che riguardi anche i comuni. Per Rifondazione inanzitutto bisogna fare un programma comune per la regione
E’ il deputato fiorentino Riccardo Migliori il nuovo Reggente del Coordinamento regionale toscano di Alleanza Nazionale. E’ lui che il Ministro per l’Ambiente Altero Matteoli ha nominato a gestire questa delicata fase politica.
Infatti, il primo compito di Migliori sarà proprio quello di guidare An al traguardo delle prossime elezioni regionali.
La notizia è stata formalizzata dallo stesso Migliori questa mattina, durante la conferenza stampa con il Presidente di Alleanza Nazionale in Regione Toscana Maurizio Bianconi e il suo vice, il Consigliere regionale Achille Totaro, in cui questa non era certo la sola notizia all’ordine del giorno.
Proprio il ministro Matteoli e il neo-Reggente del Coordinamento toscano Migliori saranno infatti insieme alla manifestazione presso l’Auditorium del Consiglio regionale della Toscana (via Cavour 4) con cui Lunedì 24 Gennaio a partire dalle 17.30 la Toscana festeggia – a un passo dalla due giorni nazionale a Roma del 28 e 29 – il decennale di Alleanza Nazionale.
Presenti alla manifestazione – oltre a Matteoli, Migliori, Bianconi e Totaro – ci saranno anche gli altri consiglieri regionali di An Giuliana Baudone, Virgilio Luvisotti e Fabio Pacini.
E come regalo per questo decimo importante compleanno An toscana, primo partito fra tutti, si è fatta un pezzo prezioso, ovvero il programma elettorale ufficiale intitolato Più Toscana – Un solo interesse: i cittadini elaborato in vista delle elezioni regionali del prossimo aprile. Dal formato che richiama il classico quadernone per gli appunti di scuola, il volume Più Toscana – Un solo interesse: i cittadini conta 80 pagine ed è articolato in una Premessa, otto capitoli tematici (L’Analisi, Il Progetto, Infrastrutture, Ambiente, Territorio, Diritti e Salute, Fare Sistema, Società) suddivisi in paragrafi e le Conclusioni: «Si tratta di un programma territoriale d’innovazione – ha spiegato Bianconi – che sintetizza i 109 documenti programmatici confluiti da ogni angolo della Toscana in occasione della Convention programmatica regionale Più Toscana del 4 dicembre scorso ad Arezzo.
Si tratta di un programma di governo che tiene conto del fatto che in Toscana esiste una rete di potere che condizione ed opprime la nostra regione».
Una battuta per gli avversari politici: «Noi non diciamo che la sinistra ha fatto tutto male – ha proseguito Bianconi – ma semplicemente che oggi ha esaurito il suo compito e le sue potenzialità e adesso lascia come residuo questa rete asfissiante che si deve autoalimentare, secondo un’analisi che non è solo nostra, ma anche delle liste civiche di sinistra».
Il volume del programma verrà consegnato lunedì ai presenti e, da qui ai prossimi anni, costituirà la ‘Tavola della Legge’ per la condotta politica di An in Toscana.
«No ai Visitors, non ci saranno incursioni marziane in Toscana».
Più chiaro di così, il nuovo reggente del Coordinamento regionale toscano di Alleanza Nazionale Riccardo Migliori davvero non poteva esserlo. Una posizione, quella del deputato fiorentino, condivisa dai leader regionali del partito.
«Lo vogliamo toscano», afferma infatti senza mezzi termini il Presidente di Alleanza Nazionale in Regione Toscana Maurizio Bianconi. Che aggiunge: «Abbiamo un programma territoriale, un progetto di governo nato dal territorio, quindi vogliamo un candidato presidente territoriale.
Sarebbe un suicidio scegliere un presidente non competitivo perché non proveniente dal territorio».
Non fosse altro che per onorare l’impegno di tanti toscani: «Il nostro programma elettorale – afferma il Vicepresidente di Alleanza Nazionale in Regione Toscana Achille Totaro – è frutto del lavoro di migliaia di toscani che, un Circolo dopo l’altro, ci hanno espresso le loro istanze affinché, come abbiamo fatto, le sintetizzassimo nel programma. Perciò, con un programma tanto legato al territorio, auspichiamo che anche il candidato presidente sia espressione del territorio.
La Toscana è una regione ricca di peculiarità che vanno rappresentate».
La risposta a qualunque nome non toscano è dunque definitiva: «Diciamo no a qualsiasi ipotesi che banalizzi il lavoro politico fatto in questi anni dai nostri eletti in Toscana. Una candidatura esterna – concludono Migliori, Bianconi e Totaro – non sarebbe redditizia in nessun caso».
Ma oltre al nome ci sono i metodi: «Lista unitaria della Cdl», invoca il neo-reggente del Coordinamento regionale toscano Riccardo Migliori.
«E’ da tempo ormai che in una coalizione benché complessa come la nostra non si registrano frizioni né polemiche. Rilancio dunque l’ipotesi di una lista unitaria della Cdl in Toscana per le regionali. Mi pare un’ipotesi ancora possibile – prosegue l’onorevole Migliori – e mi pare anche la risposta più innovativa rispetto alla scelta del centrosinistra nella nostra regione».
"Nel silenzio anche il minimo rumore lo si percepisce con forza -interviene Antonio Bacchi, membro della Direzione di Radicali Italiani- Ecco quindi che l’affermazione del presidente del Consiglio regionale diventa importante: essa è l’unico segnale giunto nella nostra regione da sinistra, in risposta alla richiesta di legalità avanzata da Pannella e dai radicali.
E certo non va meglio a livello nazionale. Ma cogliamo il fatto nuovo, e visto che il tempo è agli sgoccioli proviamo ad andare dritti al centro della questione. Nel 2000 le elezioni regionali si svolsero al di sotto di standard minimi di rispetto delle leggi, come testimoniato dalle 83 denunce radicali, affossate tre anni dopo da una sanatoria parlamentare, e da un dossier di ben 53 pagine raccolto sui brogli che furono registrati dalla fase di raccolta firme per la presentazione delle liste fino alla gestione dell’accesso ai mezzi d’informazione a ridosso del voto.
Oggi il problema è che se non si interviene con urgenza questo nuovo appuntamento elettorale non potrà che consumarsi nelle stesse condizioni di allora, realizzando a quel punto uno status d’illegalità che non potrebbe che diventare la regola per ogni appuntamento futuro. Pannella ha dichiarato che il pieno godimento dei diritti politici è oggi divenuto un privilegio riservato solo ad alcuni cittadini: quelli che accettano di piegarsi alle “regole” del sistema bipolare, (che è ben altro dal bi o tri partitismo che, sull’esempio del modello istituzionale anglosassone, potrebbe essere garantito da un compiuto sistema maggioritario).
Di fronte di questa situazione ci si può ritirare e gettare la spugna, oppure reagire per tentare di scongiurare un qualcosa di quasi compiuto.
Il problema oggi è di rispondere su questo piano, e impegnarsi affinché questo appuntamento elettorale sia recuperato alla legalità. La decisione non può quindi che riguardare l’intera coalizione di centrosinistra a livello nazionale, da dove fino ad oggi non è giunto che silenzio. Dalla Toscana certo può arrivare una spinta in tal senso, e sarebbe importante, ma dovrebbe avere molta forza e giungere in pochissime ore. Ad un passo sul rispetto delle regole potrebbe poi seguire l'accordo politico, che a partire dalle regionali arrivi fino all’appuntamento del 2006.
Voglio rivolgermi direttamente a Riccardo Nencini con le stesse parole usate da Marco Pannella in una lettera pubblicata oggi da un importante quotidiano nazionale: interessa a qualcuno, da quelle parti, come dalle altre, conquistare legalità istituzionale e, ciò fatto, tentare di ospitare in tutta Italia, ora e dopo, liste radicali perché i cittadini possano, lì e non altrove, votarle, o no, politicamente, e non solo come voto di testimonianza morale?.
Se interessa le ore rimaste sono davvero poche: occorre quindi incontrarsi e attivarsi da subito.
Il documento approvato il 9 gennaio dal comitato nazionale di Radicali Italiani, parlava di dodici, quindici giorni a disposizione per questo tentativo: è rimasto ormai poco più di questo fine settimana".
"L'unità dei partiti e delle organizzazioni della società civile che si riconoscono nella Grande Alleanza Democratica per battere Berlusconi è un valore superiore, che non può essere eluso per nessun motivo. La Toscana non può e non deve essere l'unica Regione italiana dove, non si sa bene per quale motivo reale, il centro-sinistra riformista e la sinistra critica non trovano un accordo per sostenere unite il presidente uscente Claudio Martini".
Con queste parole Ornella De Zordo, della lista Unaltracittà/Unaltromondo promossa dal Laboratorio per la Democrazia e candidata a sindaco della coalizione che ha raggiunto il 12,3% dei consensi elettorali alle elezioni per il Comune di Firenze lo scorso giugno, commenta lo stallo che prefigurerebbe una rottura tra Toscana Democratica e Rifondazione Comunista in vista delle elezioni regionali di aprile.
Ornella De Zordo sostiene che l'assenza della GAD in Toscana "è una battuta d'arresto molto grave alla quale non ci si deve rassegnare, ma che deve anche far riflettere.
Le ragioni ufficiali non convincono.
Non convince soprattutto lo sguardo rivolto all'indietro dell'Ulivo e in particolare delle sue forze maggiori. C'è una priorità assoluta: unirsi per battere Berlusconi. Per stare insieme c'è una condizione imprescindibile da perseguire: rinnovare la cultura, i programmi, le forme e le pratiche della politica. Questo va fatto ovunque, in Italia, nelle regioni, nelle città. Le divisioni del passato non giustificano l'impossibilità di un'intesa tra le sinistre".
De Zordo prosegue con un invito a tutte le forze politiche della costituenda GAD a "riprendere il confronto senza che a nessuno vengano chieste abiure.
Questo è il momento del riconoscimento di quanto di positivo è stato fatto nel governo della Toscana, di cui il Presidente Martini porta tanto merito, ma è anche quello di un cambio di passo sul terreno della democrazia partecipata e delle grandi opzioni che riguardano il lavoro, l'ambiente, i beni pubblici, lo stato sociale.
E' su questi temi che si può riannodare il filo, a volte spezzato, fra politica e società e ricostruire il senso di un grande progetto di trasformazione".
Ornella De Zordo sostiene inoltre come questo momento di difficoltà sia una preziosa occasione anche per a sinistra critica nel suo complesso "Deve presentarsi unita, costituendosi come riferimento politico per i movimenti, le esperienze, le persone, che stanno faticosamente provando a esprimere una cultura sociale alternativa ai modelli dominanti.
Se lo si fosse fatto nei mesi scorsi, come era possibile, non saremmo giunti a questo punto di crisi. Le tante persone e realtà intervenute all'appuntamento del dicembre scorso a Firenze, presso il Convitto della Calza in preparazione della grande assemblea organizzata il 15 gennaio a Roma, chiedevano responsabilità alle forze della sinistra critica. Ma ancora una volta non serve recriminare e cercare, vanamente, le responsabilità, quanto recuperare il significato meno contingente di questa esperienza.
Le forze della sinistra critica sono da tempo quelle più vicine ai sindacati dei lavoratori e ai movimenti, e hanno consolidato un importante patrimonio unitario di analisi e di proposte. Non c'è motivo per cui una base comune così ampia non debba essere messa a frutto per spingere in avanti i processi e le mediazioni necessarie e contribuire anche così a restituire fiducia e speranza a un gran numero di donne e uomini delusi dalle divisioni, dai personalismi e dai tatticismi di tanta parte della grande, piccola, politica."