Lui è Lello Vitello (al secolo Raffaele Masi), un grande antico della musica underground fiorentina. I suoi trascorsi sono illustri: membro fondatore e mente del celeberrimo gruppo di rock demenziale “Tonio Scatigna & La Gatta da Pelare”, che nella prima metà degli anni novanta ha tenuto banco nei locali di tutta la provincia (e oltre) e con una breve parentesi nelle fila del gruppo metal che da Firenze è entrato direttamente alla storia: i Death SS, Lello ha suonato veramente di tutto e dappertutto.
Dal metal, al rock, al country (ha suonato nei mitici “I Bovari”, l’unico gruppo country fiorentino), al demenziale, e addirittura alla musica da cantasorie, Lello ha esplorato ogni angolo della cultura musicale, riuscendo sempre a stupire col suo piglio professionale, la sua verve e simpatia, ma anche con la sua bravura nel suonare molti strumenti: la chitarra principalmente, ma anche il basso e le tastiere, sempre abbinati alla sua caratteristica voce nasale, sempre alla ricerca di acuti fuori dai denti. L’ultima incarnazione di Raffaele Masi è quella del “cantautore alla bona”, come si definisce sul suo sito web,sul quale, da fermo sostenitore della musica “freeware”, ha messo tutti i suoi brani scaricabili in mp3. Lello canta piccole storie che fanno sorridere alcune volte e che fanno ridere a crepapelle il più delle volte, con una semplicità davvero disarmante, con quel piglio di chi ha suonato musica difficile per un sacco di tempo ma che adesso, dopo tante peripezie, sta scegliendo di suonare in modo più semplice.
Che sia il cammino obbligato di tutti i musicisti è quasi una regola, e Lello dimostra di dire più cose lui con quattro accordi che mille orchestre con una sinfonia. Rime baciate al limite della pazzia (con spunti di “figure retoriche” da morire dal ridere), e continui richiami ai mostri sacri Skiantos e a personaggi meno noti ma ugualmente estremi, fanno della musica di Raffaele Masi un acquerello dai contorni non ben definiti e assai volubili (infatti il buon Lello scrive canzoni anche in base alle richieste dei visitatori del suo sito web, quindi su argomenti spesso disparati!).
Il suo ultimo demo, che si intitola “Ciarren Demo” e che contiene i suoi successi più famosi come “Canzon of Love”, “Campi Roads”, “Gastone”, “Cioni rap” (dedicata all’ omonimo assessore del Comune di Firenze) è una summa del lavoro che Lello continua a fare da anni, cercando di portare il sorriso sulla faccia di chi lo ascolta, senza grandi pretese e ricordando sempre (e facendo ricordare) che suonare significa soprattutto divertirsi e far divertire. A Lello non bastava evidentemente più fare le sue scorribande su internet, insieme a quel personaggio folle che è Joe Natta (un altro cantautore demenziale, proveniente da quel di Lucca), ed è per questo che adesso è riuscito a mettere su un vero e proprio gruppo: “I Soliti Gnocchi”, con i quali debutterà il 23 Gennaio alle ore 22, al dancing “La Conchiglia” presso il circolo ARCI Andreoni a Firenze. Più politically incorrect di Elio e Le Storie Tese, più estremi degli Squallor e più poetici degli Skiantos, demenziali ma senza mai scadere nella volgarità gratuita dei Prophilax.
Probabilmente questa è la definizione più affine a questo gruppo che, speriamo, possa portare un’ d’aria nuova nello stantìo panorama musicale fiorentino. Marco Lastri