Cresce l'impegno dell'Unione europea per lo sviluppo della ricerca. Il finanziamento diretto a progetti formulati congiuntamente da più partner europei è passato da poco più di 3.000 milioni di euro del 1984 a 17.500 milioni di euro del 2002, stanziati nel VI programma quadro. Lo strumento usato è il Programma quadro di Ricerca e Sviluppo tecnologico, che fissa le priorità della ricerca comunitaria per cinque anni, stabilendone i finanziamenti: l'obiettivo è quello di stanziare fondi per progetti di eccellenza in cui si realizzi l'integrazione fra i migliori esperti europei in settori specifici.
Su questi temi si è svolta oggi in Aula Magna la giornata informativa "La scienza e la tecnologia, chiavi del futuro dell'Europa", con lo scopo di discutere le prospettive del futuro VII Programma Quadro, riguardante il periodo 2006-2010. Fra gli obiettivi principali previsti dalla Commissione Europea la creazioni di poli d’eccellenza europei attraverso la collaborazione fra laboratori, il lancio di iniziative tecnologiche, lo sviluppo di infrastrutture e il miglioramento del coordinamento.
Individuate anche due nuove aree di ricerca trasversali: lo Spazio e la Sicurezza.
All'incontro, introdotto dal prorettore alle relazioni internazionali dell’Università di Firenze Ennio Di Nolfo, hanno partecipato il capo unità Direzione Generale Ricerca della Commissione Europea Clara de la Torre, Antonio Federico dell’Università di Siena, il prorettore dell’Università di Pisa Margherita Galbiati e Simone Sorbi, dell’assessorato all’innovazione della Regione Toscana.
La manifestazione è stata organizzata oltre che dai tre atenei toscani, dall’associazione Toscana Europa, dalla Regione Toscana e dal Consorzio Tyrrhenum.
"A fronte di una persistente difficoltà di reperire risorse per la ricerca in campo nazionale, la prospettiva aperta dai programmi quadro europei è sicuramente interessante e da perseguire – ha sostenuto Ennio Di Nolfo – Nel periodo 1998-2002 (V Programma quadro) l’Università di Firenze ha visto finanziati 118 progetti per una somma complessiva di 15 milioni di euro, dei quali più di un terzo è andato all’ area tecnologica, anche se l’interesse sta crescendo anche nell’ area umanistica e delle scienze sociali.
Ma occorre semplificare le procedure burocratiche, ancora troppo lunghe e complicate, altrimenti rischiamo di perdere una grossa occasione”.
Fra i progetti finanziati nel VI Programma quadro, ancora in corso, che vedono coinvolta l'Università di Firenze, la ricerca che studia il responso cellulare alla carenza di ossigeno, di grande importanza per poter adottare terapie mirate per la cura dei tumori. “Euroxy”, questo il nome del progetto, coinvolge 22 unità di ricerca: accanto al Dipartimento di Chimica dell'Ateneo fiorentino, tra le altre le università europee di AAlborg (DE), Oxford (UK), Imperial College (UK), Karolinska Institute (SE), Zurigo (CH).
Alla ricerca partecipano anche alcune industrie farmaceutiche mondiali.