Giornate di mobilitazione a favore dell'Unicef

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 gennaio 2005 18:08
Giornate di mobilitazione a favore dell'Unicef

"Firenze per i bambini del sud est asiatico". È l'iniziativa, promossa dal Comune di Firenze e dal comitato provinciale Unicef di Firenze, dedicata alla giornata di solidarietà, che si svolgerà nei giorni 14 e 15 e che, in alcuni casi, proseguirà fino al 22 gennaio. Firenze è la prima città in Italia ad ospitare questo tipo di iniziativa: un coinvolgimento che vede la collaborazione di tutte le associazioni di categoria, le strutture culturali ed artistiche e il mondo del volontariato. A partire da domani quindi, gli scatoloni per la raccolta di fondi, verranno consegnati presso negozi, centri commerciali, teatri, musei, biblioteche e cinema.

Partecipano all'iniziativa le sale cinematografiche aderenti ad Agis e Anica, le maggiori librerie della città (Martelli, Feltrinelli, Edison e Seeber), l'associazione Firenze dei teatri, i musei statali e comunali, le biblioteche comunali, Esselunga, Coop, Conad, Coin, gli alberghi fiorentini appartenenti alle associazioni di categoria Aia Confesercenti, Assohotel Confcommercio, Assindustria - sezione industria alberghiera e tanti altri negozi aderenti a Confesercenti e Confcommercio. L'iniziativa è coordinata dall'Unicef di Firenze con i volontari dell'Agesci, del Cngei, e l'associazione culturale "Conoscere Firenze".

"Questa è la prima città - ha spiegato l'assessore alle attività produttive Silvano Gori - che vede il coinvolgimento dell'intero settore economico cittadino, la grande e la piccola distribuzione, gli alberghi fiorentini e buona parte del mondo culturale. Partecipano all'iniziativa anche la manifestazione «Pitti Uomo» e poi «Pitti Bimbo» alla Fortezza da Basso". "Questo dimostra ancora una volta - ha proseguito l'assessore - che esiste una forte coesione ed una sensibilità che contraddistingue da sempre la città di Firenze.

Una caratteristica che ci dà la spinta ad organizzare anche altre iniziative future". L'assessore all'accoglienza e all'integrazione Lucia De Siervo ha fatto il quadro generale degli interventi "che proseguono con la raccolta fondi per i progetti di ricostruzione tramite i conti correnti della Caritas Diocesiana di Firenze. Quindi è importante oggi, essere qui, a sostenere i più deboli, ed in questo caso proprio i bambini. Iniziative importanti per una città, che vengono realizzate grazie anche al contributo dei volontari, ai quali siamo immensamente grati".

I bambini dunque, sono coloro che più di tutti hanno bisogno di un aiuto, subito. "Per questo le scuole, e quindi i bambini e i ragazzi, faranno la loro parte - ha spiegato l'assessore alla pubblica istruzione Daniela Lastri - aderendo a questa importante iniziativa, che coinvolge tutta la città. Proprio domani mattina illustreremo questa iniziativa ai bambini delle scuole per sostenere questo importante progetto di solidarietà". "Molti nostri bambini sono stati colpiti nel vedere in tv questa tragedia - ha proseguito l'assessore Lastri - e penso che con l'iniziativa dell'Unicef si possa invece dare loro un segnale di speranza e di positività, affinché questa nostra società non offra solo immagini di un mondo negativo e sofferente, ma lasci spazio alla speranza di un mondo migliore per tutti i bambini".

Alla presentazione dell'iniziativa erano presenti il vicepresidente nazionale dell'Unicef Antonio Sclavi e Sandra Buyet, presidente regionale toscana dell'Unicef, i quali hanno ricordato che "è stato stimato che oltre 1,5 milioni di bambini sono stati colpiti dal disastro. L'Unicef sta quindi lavorando con le autorità nazionali e con altre organizzazioni per assicurare un sistema di identificazione e ricongiungimento familiare dei bambini non accompagnati". "Secondo l'Unicef sono quattro le principali aree di attività in cui intervenire contemporaneamente - hanno ricordato i responsabili Unicef - assistenza sanitario-nutrizionale infantile, (micronutrienti, vaccini, sali reidratanti, alimenti altamente nutritivi); riunificazione familiare (registrazione e identificazione bambini, ricerca dei parenti); protezione dagli abusi e dallo sfruttamento; ripresa dell'attività scolastico-educativa in scuole di emergenza (fornitura di kit con materiale didattico "scuola in scatola"), formazione degli insegnanti sulla gestione del trauma psicologico".

(mr)

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