Contributi per abbattere le barriere architettoniche

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 dicembre 2004 18:42
Contributi per abbattere le barriere architettoniche

Con l’approvazione del Regolamento di attuazione da parte del Consiglio regionale, hanno ricevuto il via libera definitivo gli stanziamenti di 2 milioni di euro per il 2005 e di altri 2 milioni per il 2006 a favore dei disabili, per abbattere le barriere architettoniche. Il regolamento, approvato all’unanimità, riguarda le procedure per richiedere i contributi, che serviranno a realizzare opere edilizie e acquistare attrezzature per l’abbattimento delle barriere nelle case private. Il provvedimento è stato illustrato in aula da Federico Gelli (Margherita), presidente della commissione Sanità.

Annamaria Celesti, vicepresidente della commissione, ha annunciato anche il voto favorevole del centro-destra. Le domande di contributo andranno presentate ai Comuni, che formeranno una graduatoria e istituiranno una commissione tecnica specifica. Per presentare domanda ci sarà tempo fino al 31 dicembre 2005. Nella graduatoria avranno priorità il tipo di disabilità, l’appropriatezza dell’intervento, ed infine, a parità di punteggio, il minor reddito della persona interessata. Gli interventi per i quali si possono chiedere i fondi – ha spiegato Gelli - sono opere edilizie per l’eliminazione delle barriere fisiche e percettive, ma anche installazioni di attrezzature per il superamento dei dislivelli, per la sicurezza e la fruibilità deglli spazi, per il miglioramento di orientamento e mobilità, e per favorire l’autonomia domestica delle persone disabili.

Per ciascuna opera edilizia il contributo massimo sarà di 7.500 euro, per l’acquisto delle attrezzature invece si potrà arrivare a 10.000 euro; le due tipologie di intervento sono cumulabili. In ogni caso i fondi copriranno al massimo il 50% delle spese sostenute. La domanda può essere presentata dai disabili che risiedono nelle abitazioni in cui vanno fatti gli interventi o che vi assumano la residenza entro tre mesi dall’ammissione al contributo, oppure dalle persone che hanno la tutela, la potestà o l’amministrazione di sostegno.

(ab)

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