Il Consiglio regionale ha infatti approvato a maggioranza, con il voto contrario del centrodestra, una proposta di legge che disciplina per la prima volta il settore: il provvedimento è il frutto di un lungo lavoro, che ha portato all’unificazione di due proposte presentate inizialmente. Come ha spiegato il presidente della III Commissione, Loriano Valentini dei Ds, illustrando il testo all’aula, la legge prende atto del fatto che un numero sempre crescente di cittadini si rivolge ad operatori di pratiche per il benessere, così come crescono continuamente gli addetti ai lavori.
Per discipline del benessere e bio-naturali si intendono le pratiche e le tecniche naturali, energetiche, psicosomatiche, artistiche e culturali per favorire il raggiungimento, il miglioramento e la conservazione del benessere globale della persona. “Questa crescita – ha spiegato Valentini – pone problemi di professionalità e trasparenza. La legge dunque vuole effettuare una ricognizione attenta del settore nell’interesse di tutti, utenti ed operatori”. In particolare, per stabilire quali discipline possano essere definite bionaturali e del benessere, sarà costituito un apposito comitato; in ogni modo, non saranno permesse “invasioni” nel settore dell’estetica.
Nascerà anche un albo degli operatori e delle scuole. Critiche sono state espresse dal centrodestra. Secondo Roberto Caverni, Forza Italia, il provvedimento “cerca di regolamentare discipline che non hannno alcun riscontro scientifico, ma che operano sul corpo umano; per questo sarebbero necessari riscontri più attenti e maggiori garanzie”. Caverni ha anche sollevato il dubbio che la legge possa essere dichiarata incostituzionale, poiché la Corte costituzionale ha da poco giudicato illegittima una proposta di legge, simile, del Piemonte.
Un provvedimento “che gioverà al bilancio statale, perché farà emergere molti operatori dal nero, e che non avrà problemi nel suo iter”: questo il commento di Fabio Roggiolani dei Verdi, che ha fatto presente come a livello nazionale un testo di legge che tratta materie simili sia stato fatto recentemente ripartire con l’accordo del centrodestra. Un’”operazione elettorale vergognosa” è invece il commento riguardo alla nuova legge di Anna Maria Celesti di Forza Italia. Per Celesti “stabilire le figure professionali non spetta alla Regione, così come non spetta alla Regione creare concorrenze che possono diventare sleali.
Tutto quello che riguarda la tutela della salute – ha concluso - richiederebbe più correttezza”. “E’ una legge utile per i cittadini – ha ribadito invece Filippo Fossati dei Ds – innanzitutto perché si prende atto di quello che già succede nel territorio: decine di migliaia di toscani usano tecniche, per raggiungere il benessere, che si rifanno ad altre tradizioni. Spetta dunque al legislatore monitorare e cercare di costruire un sistema di regole”. Il presidente della IV Commissione Federico Gelli (Margherita) ha sottolineato che la proposta di legge ha avuto un iter complesso, dato che disciplina una materia difficilmente inquadrabile.
“La Regione Toscana su questo – ha commentato – ha legiferato con grande coraggio, prima nel paese, anticipando scelte nazionali. Il benessere dei cittadini non è solo legato all’assistenza sanitaria o farmacologica, ma anche al ricorso a pratiche non riconducibili a discipline scientifiche, di cui tuttavia è doveroso prendere atto”. Una legge ambigua: così l’ha definita Giuliana Baudone di Alleanza nazionale, secondo la quale la fretta con cui è stata portata al voto in aula non è spiegabile, se non con il desiderio di compiacere alcuni gruppi.
Voto favorevole è stato annunciato da Giovanni Barbagli di Rifondazione Comunista. Barbagli ha ribadito come la ricerca del benessere non può essere affidata esclusivamente alla medicina di tipo tradizionale. “In questo modo – ha detto – i cittadini saranno maggiormente tutelati perché troveranno regole e trasparenza”. Maurizio Dinelli, capogruppo di Forza Italia, ha commentato che la qualità legislativa del Consiglio sta rapidamente scadendo via via che ci si avvicina alle elezioni, e che “ormai i provvedimenti vengono adottati con logica clientelare, come in questo caso”.
L’assessore al diritto alla salute Enrico Rossi, in conclusione, ha rigettato le accuse che la nuova legge sia un provvedimento elettorale. “Essa stabilisce un metodo che io condivido – ha affermato -. Davanti a un bisogno crescente di pratiche per il benessere si pone il problema di assicurare qualità e correttezza professionale. Lo si fa con tutte le garanzie, tanto che del comitato che deve stabilire quali siano le discipline regolate dalla legge faranno parte sia le associazioni di consumatori sia le associazioni di categoria”.