firenze- Tumore alla mammella: mortalità ridotta del 20% negli ultimi 12 anni. Tumore all’utero: mortalità dimezzata dagli anni 90 ad oggi. Tumore al colon-retto: 15% di morti in meno negli ultimi 15 anni. Benchè sia complessivamente una patologia in aumento, in Toscana di tumore si muore di meno e si guarisce di più, o si vive più a lungo. Questo anche perché, insieme alle terapie più adatte, si mettono in campo tecnologie diagnostiche sempre più precoci e avanzate e, sui grandi numeri di popolazione, gli screening mirati.
“Siamo ai primi posti a livello nazionale - spiega l’assessore regionale per Enrico Rossi - per l’impegno in ambito di prevenzione secondaria dei tumori. I risultati ottenuti dalla attività di screening nel 2003 lo dimostrano. Detto questo, il nostro impegno è in continua espansione perché il tumore è una patologia in aumento, ben lontana dall’essere sconfitta e richiede una vigilanza costante e modalità sempre più intense e complesse di contrasto, dalla promozione di corretti stili di vita alla diagnosi precoce.” Nel corso del meeting che si è tenuto oggi a Firenze all’Auditorium della Banca Toscana in via Panciatichi il CSPO ha presentato il 5° Rapporto Annuale sull’attività per gli screening oncologici attivi in Toscana nel 2003.
Ecco alcuni dati.
Screening mammografico
Sono state invitate circa 210.000 donne tra i 50 e i 69 anni (85% del target composto da 494.225 donne, nel 2002 l’estensione era stata dell’81,4%). Si è registrata una adesione del 66% (con lievissimo calo rispetto all’anno precedente), con circa 550 tumori alla mammella accertati. Tra questi circa il 35% è stato diagnosticato con dimensioni inferiori ai 10 millimetri ed è stato possibile applicare nell’80% dei casi un intervento conservativo.
Negli ultimi 12 anni la mortalità per questo tipo di tumore si è ridotta del 20%. Un dato problematico: la disparità tra le diverse Asl. Per lo screening mammografico mentre a Firenze, Empoli, Pisa, Livorno, Grosseto, Prato, Lucca l’estensione è aumentata, a Massa Carrara, Pistoia, Siena, Arezzo, Versilia, è invece diminuita (in qualche caso anche in maniera molto sostanziosa: Pistoia dal 93,1% del 2002 al 75,7% del 2003).
Screening citologico per tumori cervice uterina
Invitate 254.000 donne, 83% del target, ossia 344.455 donne tra i 25 ai 64 anni.
Nel 2002 l’estensione era stata del 76,7%. Ha risposto all’invito il 42% delle donne invitate (38,7% nel 2002). Diagnosticate 2000 lesioni a rischio e solo 7 carcinomi. Dagli anni ‘90 ad oggi il numero delle morti dovute a questi tumori si è dimezzato. Questo accertamento viene svolto spesso dalle donne presso il proprio ginecologo e quindi si stima che il livello di adesione reale a questa pratica preventiva sia complessivamente buono.
Screning tumori colon-retto
Questa indagine è riservata alla popolazione maschile e femminile compresa tra i 50 e i 69 anni.
Nel corso del 2003 sono state invitate all’esame 195.000 persone, con una copertura del 40% del target (483.656 persone. Nel 2002 l’estensione era stata del 37%) e una adesione del 49%, (47,8% nel 2002 e il 10% in più rispetto al 2000). I carcinomi accertati sono stati 168, le lesioni a rischio 907. Anche per queste neoplasie si sta registrando in Toscana una progressiva lieve riduzione della mortalità, pari a circa il 15% negli ultimi 15 anni.
Il Piano sanitario regionale 2005-2007
Il nuovo Piano sanitario prevede una piena estensione degli screening per raggiungere la copertura del 100% della popolazione target.
Per quanto riguarda l’adesione gli obiettivi sono l’80% per lo screening mammografico, il 70% per il colon-retto e il 60% per l’esame citologico. Per questo screening sarà comunque necessario che la copertura ottimale (almeno 1 pap-test negli ultimi 5 anni) sia del 90%. Attualmente si stima che gli investimenti della Asl in Toscana per gli screening oncologici siano pari a circa 11 milioni di euro. Il nuovo Piano dedica alle “Azioni per la prevenzione e la cura dei tumori” il primo dei 12 Progetti speciali di interesse regionale, che sono stati individuati come prioritari per la salute dei cittadini toscani, e che verranno finanziati con 90 milioni di euro nei tre anni.
Il Progetto punta sulle azioni di prevenzione primaria (è fondamentale operare sulla diminuzione del rischio di ammalarsi: dunque no al fumo, all’eccesso di alcol, corretta alimentazione, corretti stili di vita, attività fisica, lotta all’inquinamento, ecc.); di prevenzione secondaria (tempestività della diagnosi); e sulla qualità delle cure (presa in carico del paziente oncologico e somministrazione di terapie appropriate ed efficaci). Anche l’organizzazione dell’Istituto Toscano Tumori va in questa direzione.
La nuova rete si sta consolidando e le commissioni istituite dal Comitati Tecnico Scientifico dell’ITT (in tutto, circa 200 persone) stileranno entro fine gennaio 2005 le linee guida e il percorso assistenziale per i 5 tumori che costituiscono l’80% di quelli registrati ogni anno: mammella, colon, polmone, prostata, utero/ovaio. (sc)