Lo spettacolo “Il piccolo Principe”, tratto dal famoso racconto di Antoine de Saint-Exupéry e prodotto dalla Compagnia Mannini Dall’Orto Teatro, è già alla sua quinta stagione teatrale. Il suo successo si è ripetuto, a teatri esauriti, in tutte le maggiori città d'Italia: Firenze, Roma, Torino, Milano, Venezia, ecc., nonché nella maggior parte della provincia nazionale. Ormai è diventato un piccolo cult e le continue richieste hanno portato a riproporlo anche per questa stagione. “Il piccolo Principe” è il libro più famoso di Antoine de Saint-Exupéry (1900-1944), una delle figure più rappresentative del secolo appena trascorso, di cui ricorre quest’anno il sessantesimo della morte: pilota civile e militare, uomo capace di grandi battaglie e di grandi solitudini; autore di libri dove il volo aereo è quasi sempre protagonista, ma mai in senso aneddotico o auto-celebrativo, bensì come tramite di considerazioni molto profonde sull'animo umano, dettate da un uomo che s'è trovato spesso ai limiti delle condizioni estreme.
La grande metafora del bambino che si presenta misteriosamente a un pilota col suo aereo in avaria nel Sahara e che, dopo una storia di amicizia con quello strano adulto, scompare "lassù" altrettanto misteriosamente, è nota a tutti. Lo spettacolo, secondo gli accordi presi con gli eredi dell'autore, si ispira fedelmente al testo e alle immagini del famoso libro, best-seller (dalla sua apparizione nel 1943) della letteratura per ragazzi, o meglio, della letteratura "per quegli adulti che un giorno furono ragazzi", per parafrasare le celebri parole del suo autore.
Lo spettacolo che vi proponiamo è stato messo in scena per la regia di Italo Dall'Orto, che ha curato anche la riduzione del testo e ne interpreta la parte del pilota; la parte del piccolo protagonista è affidata a turno a bambini pieni di talento, che restituiscono al pubblico tutta l'ingenuità e il disincanto della creatura letteraria. La scenografia "si limita" a grandi atmosfere di luci e di colori, nelle quali scorrono gli elementi essenziali del racconto (l'aereo, i pianetini, il muro del Serpente, la tana della Volpe).
Da sottolineare che Irene Grandi, la notissima giovane pop-star, ha voluto cantare e registrare la "Canzone della rosa", che viene danzata sul palcoscenico da una ballerina, che interpreta anche la parte del Serpente: unica licenza coreografica rispetto agli altri personaggi a cui sono affidate le parole del testo: come la Volpe, interpretata da Erika Giansanti. Le immagini scenografiche di Armando Mannini, i costumi di Elena Mannini, le musiche di Gionni Dall'Orto, il disegno delle luci e le proiezioni, riproducono nella scatola magica del palcoscenico le suggestioni del racconto.