Un incontro importante per definire il percorso della Fondazione per la Cultura e per coinvolgere altri soggetti, pubblici e privati, che hanno manifestato il loro interesse a far parte di questo nuovo strumento al servizio della città. E' questo il senso del seminario che si svolge oggi alla Camera di Commercio di Firenze, così come lo ha definito il sindaco Leonardo Domenici che stasera chiuderà i lavori, aperti stamani dal presidente della Camera Luca Mantellassi. "Credo che l'incontro di oggi sia molto utile, per la riflessione e lo scambio di punti di vista e di esperienze che si fanno anche in altre realtà - spiega il sindaco - Penso si avverta il valore di prendere una iniziativa insieme, dato che la cultura è un fattore importante per la vita economica e sociale di Firenze; una iniziativa che metta insieme il pubblico e il privato per valorizzare l'attività della città in questo settore.
C'è un notevole interesse per esempio da parte di alcune fondazioni bancarie, anche se qui non sono presenti; c'è un forte interesse che viene dal mondo delle imprese, rappresentate oggi dal presidente di Assindustria Sergio Ceccuzzi. L'importante è che ci sia una logica di collaborazione e di rapporti a rete; in questo senso dovremo utilizzare pienamente anche l'esperienza di Firenze Mostre". A questo proposito il sindaco precisa: "Vedremo se la Fondazione nascerà come sviluppo di quello che già esiste come Firenze Mostre o se invece si tratterà di costituire un soggetto completamente nuovo, che incorpori al suo interno l'esperienza e le competenze di Firenze Mostre: ma questo è anche un fatto tecnico.
Per quanto riguarda i tempi, dipenderà dalla strada che sarà intrapresa; ma cedo che la Fondazione nascerà entro circa un anno". Un aspetto importante della nuova Fondazione sarà anche quello dell'attività promozionale e della comunicazione: "E' dimostrato che nel campo della attività espositive e culturali l'esito non è legato solo al valore e al contenuto degli eventi: quanto più si investe in comunicazione, tanto più è maggiore il loro successo" ha sottolineato Domenici, che ha anche aggiunto che la Fondazione dovrà occuparsi anche dell'aspetto formativo, istituendo per esempio delle borse di studio per i giovani.
Il sindaco si è anche soffermato sulla necessità che la collaborazione non debba svilupparsi solo fra soggetti pubblici e privati, ma anche fra i diversi livelli istituzionali: "Se non riusciremo a trovare un giusto rapporto per esempio fra Comune e Ministero per la cultura, e quindi con le soprintendenze, sarà difficile pensare ad un pieno successo della Fondazione". E porta come esempio la recente mostra allestita alla Galleria dell'Accademia per i 500 anni del David di Michelangelo: "Sono rimasto molto sorpreso del modo con cui è stata organizzata - ha spiegato Domenici - nessuno ci ha consultato, quando noi già più di un anno e mezzo fa lanciammo l'idea di iniziative comuni.
Non dico che la mostra non vada bene, non voglio entrare nel merito; credo però che si sia sbagliato a separarla dalla realtà cittadina". Da parte sua, nell'intervento introduttivo il presidente della Camera di Commercio Luca Mantellassi aveva sottolineato come Firenze stia "perdendo terreno nei confronti di città come Ferrara, Mantova, Brescia, Treviso, Genova, che realizzano eventi in grado di attirare flussi che vanno da 600mila a un milione di presenze. Da una ricerca del Centro Studi Turistici risulta che, senza l'apporto del turismo, Firenze passerebbe dal secondo all'undicesimo posto nella graduatoria regionale di reddito pro capite; e, a livello nazionale, dal 46esimo al 265." "A Firenze le risorse per la cultura non mancano - ha aggiunto Mantellassi - Ma fino ad oggi gli attori hanno fatto politiche proprie, senza fare squadra.
La Fondazione dovrà diventare un moltiplicatore di opportunità e sarà ideatore e gestore di iniziative autonome che contribuiranno a costruire un'offerta culturale di qualità. Sarà soggetto giuridico con funzione erogatrice e creativa, e non dovrà andare a toccare il patrimonio dei soggetti pubblici". Secondo il presidente della Camera di Commercio bisogna "che tutta la classe dirigente intraprenda senza se e senza ma questo percorso, con una programma pluriennale, concreto e di respiro internazionale.
Ricordiamoci che il nostro Paese può vantare una ricchezza che coniuga contemporaneamente natura, cultura e arte, tutelati tutti dall'articolo 9 della Costituzione".(mr)