FIRENZE- Con il decreto 112 del 1998, la cosiddetta legge Bassanini, la Regione diventa finalmente il soggetto politicamente responsabile di una allargata ed articolata politica economica territoriale. Un indicatore importante di questo nuovo ruolo è costituito dal volume gestito delle agevolazioni regionalizzate.
Il primo “Rapporto sugli incentivi regionalizzati” in Toscana, curato da MCC s.p.a. in collaborazione con MET, fa il punto di quanto avvenuto dall’applicazione del decreto.
Ecco i numeri chiave: nel quadriennio 2000-2003 MCC ha approvato per conto della Regione Toscana 9.242 domande di agevolazione (su un totale nazionale di 118.906), erogando 214.195.837 € (l’11,9% del totale nazionale) alle piccole e medie imprese toscane. Nel periodo 1999-2003 le agevolazioni trasferite hanno rappresentato circa il 30% dei contributi, statali e regionali, complessivamente erogati in Toscana, la quota più elevata riscontrata a livello nazionale dove la media è pari a circa il 9%.
L’insieme degli strumenti operativi decentrati in Toscana ha attivato un volume di investimenti di circa 1.800 milioni di euro (8,1% del totale nazionale), con un rapporto medio tra spesa pubblica e investimenti pari al 11,4% (rispetto al 9.6% nazionale).
“Quest’anno la Regione Toscana ha portato a compimento un processo di razionalizzazione degli strumenti agevolativi – ha affermato Ambrogio Brenna, assessore alle attività produttive della Regione Toscana. Si tratta di un processo finalizzato da un lato a semplificare il sistema delle agevolazioni, e dall'altro a garantire il passaggio da strumenti fondati su procedure automatiche (come ad esempio i bonus fiscali), a strumenti fondati su procedure di tipo valutativo, nella prospettiva di un ricorso crescente a procedure di tipo negoziale, in particolare nel caso di interventi a livello di sistema locale, piuttosto che incentrati sulle singole imprese.
Volendo esprimere tutto questo con uno slogan si può dire che l’azione regionale si fonda su quattro elementi: integrazione, territorio, concertazione e valutazione.”
In questo contesto la Regione Toscana non si è limitata ad attivare gli strumenti di incentivazione delegati così come ereditati dalle amministrazioni centrali. Il dato più evidente che si può evincere dal Rapporto è lo scarso peso della legge 1329 rispetto al dato nazionale. La Regione Toscana ha infatti sospeso la Legge “Sabatini” con l’obiettivo di indirizzare le PMI verso tipologie di investimenti integrati, piuttosto che investimenti singoli: alla contrazione delle domande per le legge 1329 ha fatto così riscontro una crescita esponenziale delle domande e dei contributi erogati sulla legge 598/94.
Il “Rapporto sugli incentivi regionalizzati” prende in esame la distribuzione territoriale degli incentivi e le loro dinamiche temporali, le specializzazioni delle agevolazioni trasferite a livello regionale e provinciale, l’incidenza degli strumenti regionalizzati sul totale degli interventi nazionali e regionali, l’interscambio regionale dei beni d’investimento.
Per Brenna “questo lavoro di monitoraggio e valutazione è tanto più importante in una fase come quella attuale in cui, dato il contesto economico generale, non è possibile limitarsi ad interventi, per così dire, di manutenzione ordinaria.
E’ noto che i distretti industriali e i sistemi di piccola impresa, non solo in Toscana, soffrono di una significativa perdita di competitività, che rende necessarie politiche pubbliche capaci di incidere sulle cause del rallentamento dei sistemi di piccola impresa, accompagnandoli in questa fase di radicale evoluzione dello scenario competitivo a scala globale.” (cl)