firenze- La Toscana consuma da sola il 30% del quantitativo nazionale annuale dei farmaci contro il dolore (con oppiacei). Il dato emerge dal monitoraggio realizzato su questo tema dal Dipartimento per il diritto alla salute della Regione Toscana. In particolare l’aumento del consumo (spesa farmaceutica convenzionata) è stato in Toscana del 19,78% nel 2002 rispetto al 2001, del 139,99% nel 2003 rispetto al 2002 e del 288,29% nel 2004 (stima) rispetto al 2003. In Italia gli incrementi sono stati rispettivamente dell’8,19%, 42,81% e 66,20%.
In termini assoluti le unità consumate in Italia nel 2004 (stima) sono state 1.696.630, di cui 497.514 della Toscana, circa il 30% del quantitativo nazionale. Di grande interesse anche i dati relativi ai farmaci con morfina, dato che l’OMS, Organizzazione mondiale della sanità, considera “il consumo pro capite di morfina indicatore primario della qualità della terapia del dolore cronico da cancro”. In Toscana questo consumo, che era diminuito per ragioni puramente organizzative del -5,05% nel 2002 rispetto al 2001 (in Italia – 11,88%), è aumentato del 38,40% nel 2003 rispetto al 2002 (in Italia + 27,75%) e del 17,06% nel 2004 (stima) rispetto all’anno precedente (in Italia +6,33%).
“Dopo l’impulso voluto dall’ex ministro della sanità Umberto Veronesi – dice l’assessore regionale per il diritto alla salute Enrico Rossi - la Toscana ha rapidamente moltiplicato gli effetti della legge del 2001 con uno specifico provvedimento del 20 ottobre 2003 che ha inserito in fascia A gratuita i farmaci del dolore. Un provvedimento che il ministro Sirchia ha deciso di adottare a livello nazionale solo a partire dal 1 gennaio 2005”.
Questi ed altri aspetti di un problema assai diffuso e complesso sono stati discussi oggi a Firenze, presso l’Auditorium della Banca Toscana in via Panciatichi, nel corso della “conferenza di consenso” organizzata dall’Ordine dei medici e dalla Fondazione Alitti onlus sul tema: “Lotta al dolore: lo stato dell’arte”.
L’Ordine dei medici e la Fondazione Alitti hanno avviato oltre un anno fa un progetto diretto a sensibilizzare i medici e la cittadinanza al problema del dolore provocato dalla presenza di particolari patologie o conseguente ad interventi diagnostici e terapeutici. Lo scopo è quello di impegnare i medici toscani nella lotta al dolore inutile, ampliando l’obiettivo del progetto “Ospedali senza dolore” anche all’assistenza territoriale e domiciliare. Sono stati costituiti gruppi di lavoro in ambito chirurgico-traumatologico, ostetrico-ginecologico, oncologico, endoscopico, geriatrico, neurologico e pediatrico.
Un gruppo di lavoro multidisciplinare ha elaborato alcune regole che intendono definire il rapporto medico/paziente/dolore. Il materiale prodotto è stato in questa occasione sottoposto a verifica attraverso una “conferenza di consenso” e successivamente verrà pubblicato e diffuso nella forma di “raccomandazioni”.
In Toscana il problema del dolore clinico viene affrontato da tempo. Si stanno realizzando i centri residenziali di cure palliative in dieci tra Asl e Aziende ospedaliere per un investimento complessivo di 18 milioni di euro.
Finora ne sono entrati in funzione due, a Pisa e ad Arezzo, gli altri 8 verranno attivati tra aprile 2005 e dicembre 2006. L’obiettivo è quello di garantire 35/40 posti letto per milione di abitanti. Nelle Aziende sanitarie e ospedaliere sono state istituite le Unità di cure palliative, gruppi mutiprofessionali e multidisciplinari. Sono stati definiti i criteri per l’accreditamento per gli “Ospedali senza dolore” e istituiti in ogni ospedale dei Comitati con compito di osservatorio, coordinamento, promozione delle cure e dei protocolli contro il dolore e di formazione.
E’ stata quindi realizzata una ricognizione della terapia del dolore negli ospedali e sul territorio, stilati protocolli terapeutici per il dolore acuto post-operatorio: tipologia dei farmaci e dosaggi, dal livello più lieve del dolore fino al più intenso. Il gruppo di lavoro regionale ha prodotto anche un ‘misuratore del dolore’ che è stato distribuito in tutti gli ospedali, in modo che in tutta la regione si usi lo stesso strumento di misura per valutare la soglia di dolore del paziente.
Questo sistema di misurazione del dolore sarà portato a regime in tutti i reparti ospedalieri nei prossimi tre anni. Criteri e obiettivi complessivi per il prossimo triennio sono definiti da uno dei 12 grandi progetti del nuovo Piano Sanitario Regionale 2005-2007, dal titolo “Il controllo del dolore come diritto del cittadino”. (sc)