Domenica 12 dicembre anniversario della Strage di Piazza Fontana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 dicembre 2004 23:25
Domenica 12 dicembre anniversario della Strage di Piazza Fontana

Al Centro Popolare Autogestito Firenze Sud in via Villamagna 27/a, dalle ore 15.00 proiezione del video: "Memoria Viva". Dalle ore 16.00 incontro con i Partigiani delle Brigate che liberarono Firenze.
La Commissione Difesa del Senato ha approvato il disegno di legge che iconosce come "legittimi belligeranti gli appartenenti alla repubblica sociale italiana".
Con questo passaggio ha la sua consacrazione la riscrittura della storia che portò 60 anni fa alla Lberazione dal nazifascismo.
Il revisionismo storico, la memoria condivisa del "i morti sono tutti uguali" non può essere accettato perchè la scelta fu chiaramente diversa, per questoè necessario riaffermare le aspettative, le istanze, la volontà reale di un cambiamento radicale di cui si fecero portatori i partigiani in uno dei momenti più alti della lotta politica esistenti in questo paese.

12 Dicembre 1969
Alle ore 16,37 a Milano nella Filiale della Banca Nazionale dell’Agricoltura di Piazza Fontana esplode un ordigno di 7 chili di tritolo racchiuso in una cassetta di ferro contenuta in una borsa di pelle, uccidendo 16 inermi clienti della banca e ferendone quasi 100.
il 15 Dicembre 1969, un mite ferroviere di 41 anni di nome Giuseppe Pinelli colpevole solo di essere anarchico, muore “suicidato” cadendo non si sa come dal quarto piano della Questura di Milano.
Era l’inizio di una torbida storia chiamata strategia della tensione o “strage di stato”, che ha visto anche negli anni successivi pezzi dello stato, servizi segreti deviati e neo fascisti riempire il nostro paese del sangue di centinaia di vittime innocenti.


Una strategia della tensione che mirava a sconfiggere e respingere indietro quel movimento di lotta dei lavoratori che in quella stagione che va sotto il nome di “autunno caldo” aveva dopo anni di dominio padronale, rialzato la testa e portato i lavoratori alla conquista delle 40 ore, del punto unico di scala mobile, all’abolizione delle gabbie salariali, alla riforma della legge sulle pensioni, all’ingresso della democrazia nelle fabbriche dopo l’era Valletta ed infine alla grande conquista sancita dalla nascita della Legge 300.

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