Firenze, 09 dicembre 2004- La ‘governance cooperativa’ come strumento per affrontare i problemi del declino economico e superare la crisi: questa la ricetta proposta dalle tre centrali cooperative della Toscana che insieme a Cgil, Cisl e Uil hanno siglato il «Patto per lo sviluppo sostenibile, la coesione sociale e l’integrazione».
Il «Patto» costituisce il primo passo di una ricerca e condivisione di strumenti innovativi di contrattazione e programmazione economica, andando al di là della pura e semplice rappresentanza degli interessi.
La firma del Patto è avvenuta stamani nella sede della Lega Toscana Cooperative e Mutue, a Firenze.
Erano presenti Giovanni Doddoli, presidente Legacoop, Bruno Cavini della Confcooperative, Carlo Scarzamella dell’Agci, Alessio Gramolati per la Cgil, Adriano Fratini della Cisl e Vito Marchiani per la Uil.
Legacoop, Confcooperative, Agci, Cgil, Cisl e Uil hanno condiviso un’analisi della situazione economica: «A difficoltà obiettive, derivate dalla congiuntura internazionale – si legge nel documento sottoscritto - si sommano politiche economiche inadeguate da parte del Governo che hanno sottovalutato la profondità e complessità della crisi.
Così cresce il disagio per i lavoratori e le imprese. La consapevolezza della delicatezza del momento ci ha spinto a ricercare nuove ed originali strade sul piano dei rapporti. Per rimettere in moto l’economia crediamo sia necessaria una prassi nova, che assegna alla dialettica sociale e all’esercizio contrattuale la creazione dei presupposti affinché il lavoro e l’impresa siano protagonisti del rilancio del nostro territorio».
Il Patto siglato dalle tre centrali cooperative con i sindacati pone al centro il tema della coesione sociale, dell’integrazione e della migliore occupazione, e individua nella riduzione dei processi di precarizzazione del lavoro e al contrario nella qualificazione delle risorse umane, imprenditoriali e lavorative, una condizione indispensabile di rilancio dell’economia.
Accanto a questo per Legacoop, Confcooperative, Agci, Cgil, Cisl e Uil è necessario Intervenire su istituzioni e banche, per sostenere iniziative volte ad elevare la competitività e l’innovazione tecnologica delle imprese e del territorio, mettendo mano alla riforma dei servizi pubblici locali e favorendo anche la crescita delle dimensioni delle aziende.