Cineteca di Firenze: i film del periodo d'oro di Buster Keaton dal 13 al 22 dicembre

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 dicembre 2004 16:36
Cineteca di Firenze: i film del periodo d'oro di Buster Keaton dal 13 al 22 dicembre

Dopo vari cortometraggi dal 1917 al 1920 e poi sino al 1023, Buster Keaton (4 ottobre 1895-Pickway, Kansas / 1 febbraio 1966- Hollywood ) dal 1923 al 1929 realizza e partecipa a 13 lungometraggi che lo fanno assurgere nell'impero delle star. Tutti questi corto e lungometraggi sono presenti in questa rassegna messa insieme dalla Bottega del Cinema.
Cosa c' è dietro le imprese di Keaton( dietro quella faccia di piétra, fa sua maschera impassibile da clown? Una valutazione moderna conduce ovviamente sui sentieri della psicanalisi, le sue avventure ritmate da affannose corse portano con sé il sogno e l'incubo.

Quindi siamo di fronte a una comicità più moderna, meno realistica di quella del vecchio Charlie Chaplin. Siamo quasi sorprendentemente al passo con i nostri tempi, benché i film siano datati anni '20. L'intelaiatura delle .storie di Keaton è quella classica: o il piccolo protagonista ha un amore in fiore o ne è alla ricerca. Il soggetto dell'amore però non è sempre la donna, può essere una mucca, una locomotiva, o un vecchio vaporetto. Così quando lentamente cominciano le corse per raggiungere lo scopo, il loro indirizzo verso una meta stabilita non sempre è propiziatorio: incontrano degli ostacoli e nascondono l'angoscia e in un certo senso la ricerca del piacere.

Dalle avventure di Keaton sempre attraversate da mille avversità, viene fuori tutto il senso di frustrazione dell'esistenza umana con il piccolo uomo in lotta con il potere e con la natura. Ed è qui che risiede il significato moderno, rivoluzionante del cinema di Keaton. Su Keaton diventa sempre più difficile ridere tanto è profondo e preciso. La sua .connotazione di non ridere mai per esempio (salvo che nei primissimi cortometraggi con Fatty), conferma il dramma del suo personaggio protagonista di situazioni dove l'angoscia e la nevrosi si scontrano con gli oggetti comuni ma paradossali che sembrano ribellarsi al loro stato reale per diventare umanizzati e rappresentare talvolta la predestinazione del pericolo.

E qui i riferimenti sono tanti: dai tanti poliziotti di New York che lo inseguono in Cops, alla cascata nella scena finale di Our Hospitality (Accidenti che ospitalità! - 1923), dalle donne, poi le pietre, che inseguono Keaton in Seven Chances (Le sette probabilità - 1925), alle mucche che invadono una città in Go West (Io e la vacca -1925), dalla locomotiva inseguita da nordisti e sudisti in The general (Come vinsi la guerra - 1926), al ciclone che distrugge tutto in Steamboat Bill Jr. (lo...

e il ciclone 1928).

Andrea Vannini

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