firenze- Arrivare entro la fine della legislatura a definire i contorni di una nuova legge regionale sull’artigianato che metta ordine nella normativa di settore, utilizzando questi ultimi mesi per un confronto a tutto tondo, che porti a ridisegnare un novo profilo per un settore chiave dell’economia toscana. L’ha annunciato il presidente della Regione Claudio Martini intervenuto stamani all’assemblea regionale di Confartigianato, all’interno del Polo di Scienze sociali, a Firenze. La discussione sul nuovo testo, ha spiegato, sarà più che mai utile per fronteggiare con strumenti nuovi, una fase che, come evidenziato dalla relazione del vice presidente Confartigianato Andrea Marconi, vede il settore “ancora pienamente dentro la crisi”.
Un dato di fatto realistico, dal quale secondo il presidente Martini, non si può non partire. “Solo così, superata la sterile contrapposizione fra ottimisti e pessimisti, possiamo prepararci adeguatamente a rispondere alle sfide che ancora ci attendono”. Non nascondendo la sua preoccupazione per il ritardo con il quale l’annunciata ripresa si manifesta e per i problemi che ancora si profilano all’orizzonte (la crescita dell’euro sul dollaro, i rapporti con le economie emergenti dell’India e della Cina, il debole impegno del governo per il sostegno allo sviluppo) Martini ha invitato a lavorare intensamente per dare attuazione ai 14 progetti indicati dal Patto per lo sviluppo e l’occupazione, lo strumento nato dalla concertazione fra Regione, istituzioni, parti sociali.
“Il Patto e la governance cooperativa che vede tutti i soggetti collaborare per realizzare gli obiettivi del Patto sono uno strumento nuovo, non tradizionale, di guardare al futuro, che può dare un importante contributo al rilancio dell’artigiananto e alla ripresa dell’economia. Per questo credo che sia obbligatorio attuare subito tutti i 14 progetti operativi previsti dal documento e oggi in via di avanzata definizione”. La Regione, da parte sua, manterrà in tutti i modi aperte le linee di finanziamento necessarie all’attuazione.
Con il bilancio, intanto, ha assicurato nuove risorse per investimenti e non ha previsto aumenti della pressione fiscale. Ma se le istituzioni dovranno fare la loro parte, dando risposte efficaci e veloci alle istanze delle imprese, solo da queste potrà venire l’indicazione delle nuove strade da battere per ritornare ad essere competitive. Lo ha confermato l’assessore alle attività produttive Amborgio Brenna, assicurando anche che le risorse destinate dalla Regione agli investimenti delle imprese artigiane non sono in calo.
“Da parte della Regione, si è trattato di una precisa scelta – ha detto – perché mentre il Fondo unico per l’industria vede una leggera flessione nei finanziamenti complessivi, quelli per le imprese artigiane vede un incremento”. Ma se la Regione una scelta in questo senso l’ha fatta, non è così per il governo. “Ci giunge infatti notizia che ci sarebbero problemi, in commissione bilancio, per l’emenedamento che riguarda il Fondo 2005. Se non fosse approvato, l’assegnazione delle risorse alle Regioni diventerebbe problematica”.
Brenna ha ripreso il ragionamento sulla legge regionale, aggiungendo che un obietivo realistico potrebbe essere quello di arrivare all’approvazione di un testo da parte della giunta prima della fine della legislatura. All’interno di quello che dovrebbe presentarsi come un testo unico, che punta a semplificare la normativa e a recepire le istanze del settore, troveranno spazio anche il rafforzamento di Artigiancredito e Artex, i due strumenti della Regione rispettivamente per la gestione dei finanziamenti e le garanzie e il sostegno all’artigiananto artistico.
Per Artex, in particolare, Brenna ha annunciato la volontà della Regione di consolidarne la “missione” entrando direttamente negli organismi statutari della società e rendendo più chiare le sue funzioni, che saranno coordinate con quelle di Toscana Promozione, per quel che riguarda la promozione economica. (bc)