La riqualificazione degli edifici, la realizzazione di spazi destinati ad ospitare convegni ma anche l'apertura del giardino storico ai cittadini. E' quanto prevede il piano di recupero della proprietà Corsini, in via il Prato: la delibera, proposta dall'assessore all'urbanistica Gianni Biagi, è stata approvata qualche giorno fa dalla giunta comunale insieme alla contestuale variante al Piano regolatore. Si tratta di due ettari di territorio nel cuore della città, fra via Il Prato, piazzale di Porta a Prato e viale Rosselli, di proprietà del principe Corsini e di eccezionale valore storico, culturale ed ambientale.
Della proprietà "Don Filippo Corsini sul Prato di Firenze" tutti conoscono l'esistenza, ma pochi hanno visto i tesori nascosti dietro le facciate di via Il Prato: la villa padronale progettata dal Buontalenti e realizzata da Gherardo Silvani, l'attiguo palazzo ottocentesco disegnato dal Faldi, l'edificio in stile rinascimentale commissionato a Vincenzo Micheli nei primi del '900, e soprattutto uno dei giardini storici più grandi e belli della città, progettato dal Silvani e arricchito nel corso dei secoli.
E ancora scuderie, limonaie, ricovero delle carrozze, abitazioni del personale, magazzini, legnaie, cortili. La proprietà aveva chiesto, con una prima proposta inviata al Comune nel 2001, di poter riqualificare tutto il complesso nel rispetto dei vincoli sui beni di valore storico e architettonico con due motivazioni: individuare destinazioni più adatte ai tempi di tutti i locali di servizio, che da tempo non vengono più utilizzati (come ad esempio le scuderie) e sanare le situazioni particolarmente carenti sotto il profilo igienico-ambientale negli immobili attualmente occupati.
Le destinazioni d'uso attuali sono estremamente differenziate e comprendono residenziale (varie abitazioni, oltre alla residenza della famiglia Corsini), direzionale (una banca) e commerciale, soprattutto al piano terra su via Il Prato. Il progetto di recupero, approvato con l'ultima delibera della giunta comunale, prevede in linea di massima il mantenimento di queste destinazioni d'uso con l'aggiunta di spazi per esposizione-congressi nelle due grandi limonaie, da restaurare, e la costruzione di un piano interrato destinato a garage.
Inoltre l'intervento prevede l'apertura controllata del giardino storico al pubblico, secondo modalità e forme di gestione da concordare successivamente. "In questo modo i cittadini potranno godere di un bene attualmente inaccessibile" ha spiegato l'assessore Biagi. Per quanto riguarda poi il Quartiere 1, chiamato ad esprimere il parere sulla variante (parere positivo), avrà in uso una delle limonaie ristrutturate a destinazione congressuale per 20 giorni all'anno.