La rilevazione si è svolta dal 1° al 15 del mese su oltre 900 punti vendita (anche fuori dal territorio comunale) appartenenti sia alla grande che alla distribuzione tradizionale, per complessivi 11.600 prezzi degli oltre 900 prodotti compresi nel paniere. Sono poi considerate anche quotazioni di prodotti rilevati nazionalmente e direttamente dall'Istituto Nazionale di Statistica. I pesi dei singoli prodotti e capitoli sono stabiliti dall'Istat in base alla rilevazione mensile dei consumi delle famiglie.
"Questi dati - ha sottolineato l'assessore Giani - stavolta offrono come notizia la discesa dell'indice dei prezzi al consumo sia a livello mensile, che in raffronto col 2003. Si tratta del valore più basso registrato dal 2000. Una parte rilevante di questo dato deriva dalle tariffe degli alberghi, grazie all'atteggiamento responsabile e lungimirante delle categorie per rendere competitiva l'offerta turistica". La variazione rispetto al mese scorso è -0,1% come a ottobre; la variazione rispetto a novembre 2003 è +1,4%; la variazione annuale di ottobre era invece +1,5%.
Si tratta del valore più basso da cinque anni a questa parte. A contribuire a questo risultato sono stati i ribassi dei capitoli dei servizi sanitari, degli alimentari, degli alberghi ristoranti e pubblici esercizi e comunicazioni, in parte compensati dagli aumenti dei capitoli dell'istruzione, degli altri beni e servizi e dell'abbigliamento e calzature. La notevole diminuzione del capitolo dei servizi sanitari (-0,6%) è causata dal forte calo del prezzo dei medicinali (-1,6%) a carico del Servizio Sanitario Nazionale.
In aumento le analisi cliniche (+1,4%). La variazione annuale del capitolo passa da +0,6% di ottobre a -0,1% per il mese in corso La variazione negativa del capitolo degli alimentari (-0,4%) è dovuta alle diminuzioni della frutta (-2,1%), degli ortaggi (-1,9%) e del pesce fresco (-4,1%). La variazione annuale passa da -1,2% di settembre a -1,9% per il mese corrente. La diminuzione del capitolo degli alberghi ristoranti e pubblici esercizi (-1,3%) è causata interamente dal robusto calo, anche fisiologico visto il periodo di bassa stagione per il turismo, del prezzo degli alberghi (-6,0% nel complesso ma -12,9 quelli di 1 e 2 stelle).
Nel capitolo delle comunicazioni si registra la diminuzione del prezzo dei cellulari (-2,0%). Rimane alta la diminuzione annuale dell'intero capitolo (-6,2%). La leggera variazione negativa del capitolo della ricreazione spettacolo e cultura (-0,1%) deriva dai cali degli apparecchi audiovisivi (-1,4%), dei giochi elettronici (-8,5%) e dei pacchetti vacanza (-1,6%). In aumento i periodici (+2,1%). Nel capitolo dell'Istruzione si registra il forte aumento del corso di informatica (+4,9%). In forte crescita la variazione annuale del capitolo che passa da +3,9% di ottobre a +4,7% di novembre.
Il consistente aumento del capitolo dell'abbigliamento (+0,4%) è dovuto ad aumenti generalizzati tra i quali spiccano quelli delle scarpe da donna (+1,0%). Nel capitolo degli altri beni e servizi si segnala il forte aumento mensile (+38,4) dell'onorario dell'avvocato. In aumento il conto corrrente bancario (+0,8%) La variazione positiva nei trasporti (+0,3%) è il risultato degli aumenti dei servizi di riparazione dei mezzi di trasporto (complessivamente +0,6%) e dei trasporti aerei (+1,3%).
In aumento i carburanti: benzina +0,2% (+11,3% la variazione annuale rispetto ad novembre 2003) e gasolio +0,6% (+14,1% la variazione annuale rispetto ad ottobre 2003). Il capitolo dell'abitazione registra una variazione positiva (+0,2%) è dovuta agli aumenti del gasolio (+2,1% rispetto a ottobre e +17,5% rispetto a novembre 2003) e dell'idraulico (+0,8%). Anche il capitolo dei mobili e articoli e servizi per la casa segnala un aumento mensile (+0,2%) a causa dell'aumento dei mobili (+0,7% nel complesso) in parte compensato dalle diminuzioni degli elettrodomestici (-0,4%).
Analizzando i macrocapitoli beni e servizi, si trovano dinamiche di prezzi molto diverse: a fronte di una variazione complessiva annua (cioè rispetto a novembre 2003) di +1,4% si ha per i beni, la cui importanza nel paniere è il 59% del totale, una variazione annuale di +0,2%, mentre la variazione annuale dei servizi, che invece contano per il 41%, è +3,2%. Scomponendo la macrocategoria dei beni, si trova che i prodotti alimentari non lavorati (per esempio ortaggi, frutta, pesci e carne) registrano complessivamente una diminuzione rispetto a novembre 2003 di -5,3% mentre i beni alimentari lavorati (pane, bevande, scatolame, formaggi) segnalano un aumento annuale di +0,9%.
I beni energetici sono quelli che registrano i maggiori aumenti; in particolare, l'aumento annuale di quelli non regolamentati (carburanti soprattutto) è di +12,4% mentre quelli regolamentati (fra cui energia elettrica e gas metano), registrano ancora una variazione annuale negativa (-3,2%). Le variazioni annuali di prezzo dei beni durevoli (tra cui elettrodomestici, automobili e mobili) sono stabilmente negative (-1,3%) a causa delle continue diminuzioni dei PC e telefoni cellulari; anche beni non durevoli hanno una variazione annuale negativa (-1,0%) grazie alle diminuzioni di prodotti alimentari e medicinali mentre sono in aumento (+1,3%) i beni semidurevoli (fra cui abbigliamento e libri) Tra i servizi si registrano aumenti più contenuti tra i servizi soggetti a regolamentazione: la variazione annua di questi servizi è complessivamente di +2,3% contro quella media dei servizi di +3,2%.
Crescono di più (+3,1% la variazione annuale) i servizi regolati a livello nazionale (tra cui istruzione universitaria, servizi di telefonia e postali) di quelli regolamentati a livello locale (certificati anagrafici, tarsu, taxi ecc..): +0,6% rispetto a novembre 2003.
Prossima anticipazione il 4 gennaio.
In questi giorni si susseguono gli allarmi, anche dei commercianti, sul Natale scarso di consumi che si profila.
"Questo pericolo -afferma Il coordinatore Regionale di Confconsumatori, Avv.
Marco Festelli- che fra qualche giorno si concretizzerà, non può essere combattuto con lamenti o allarmi ma con azioni concrete.
Allora Confconsumatori propone alla categoria dei commercianti, così come è avvenuto in altri paesi d’Europa negli anni passati, di anticipare la stagione dei saldi prima delle feste natalizie.
In questo modo con ribassi reali e non sbandierati i commercianti potranno sicuramente accontentare i loro clienti spronandoli a comparare anticipatamente.
Se è vero infatti che le feste sono occasioni che ci portano a spendere è altrettanto vero che molti, sempre di più, accorti consumatori attendono i saldi, qualche giorno dopo le feste, prima di spendere i loro denari per gli acquisti rinviabili.
Allora perchè non scongiurare il pericolo ed invitare i consumatori ed entrare nei negozi sotto le feste facendo trovare già prezzi vantaggiosi?
Ovviamente i saldi non dovrebbero riguardare solo i “classici” capi d’abbigliamento ma anche articoli da regalo, elettronica, elettrodomestici ed altro.
Se le associazioni dei commercianti chiederanno alla Camera di Commercio di anticipare i saldi al 20 dicembre la Confconsumatori esprimerà parere convintamente positivo.
Attendiamo che dopo i lamenti si passi alle azioni prevenendo la sciagura annunciata".