Il 65% dei bambini tra 5 e 12 anni legge almeno un libro nell’arco di cinque mesi contro il 41% degli adulti. La lettura infantile cresce dalla scuola materna a quella elementare e media e poi diminuisce. Un giovane adulto legge meno del suo fratello minore. Sono solo alcuni dei dati emersi dalla giornata di studi “Leggere è volare, un giovane che legge è un uomo più libero”, che si è svolta questa mattina alla XIV edizione della mostra del libro per ragazzi organizzata dalla Provincia di Siena.
I bambini sono i lettori più affidabili, nonostante i risultati di una recente indagine condotta sul ruolo delle famiglie. Su un campione di circa 3000 famiglie con bambini di età compresa tra 0 e14 anni, infatti, il 51% del campione non compra libri per i propri figli.
<
Oggi il 35% dei bambini non legge libri diversi da quelli scolastici. Inoltre il nostro paese è l’unico, tra quelli europei, che non prevede l’istituto della biblioteca scolastica, che invece dovrebbe avere un ruolo centrale nella scuola>>.
<< Dobbiamo capire se i bambini e i libri guardano dalla stessa parte – ha spiegato Domenico Barrilà, psicoterapeuta e analista adleriano -. Un libro per l’infanzia non è soltanto un libro perché interagisce con soggetti in piena formazione.
Tutta la nostra vita è orientata verso una meta che dobbiamo seguire. Ed è proprio su questo terreno che un libro sposa un bambino. Il libro è l’unico oggetto inanimato ad avere un fine perché ha una trama, una meta>>.
In tutto questo non possiamo dimenticare le responsabilità delle istituzioni. E’ inconcepibile avere un disegno di legge che sostiene che i libri potranno essere prodotti sia in stampa che on line e che il prezzo lo stabilisce direttamente il Ministero dell’Istruzione. Questi sono attacchi pesanti alle librerie. Le librerie, insieme all’editoria e alle scuole devono lanciare un nuovo modello di lettura creativa ma devono essere messe in condizione di operare>>.
<