«A Firenze la sinistra non ha il coraggio di condannare chiaramente la violenza politica degli anni Settanta». Questo il giudizio del consigliere di Alleanza Nazionale Giovanni Donzelli dopo «la bocciatura, in commissione toponomastica, della proposta di intitolare una strada o una scuola a Sergio Ramelli e Alberto Brasili, due giovani di opposte idee politiche uccisi nel 1975». «Il primo - ha ricordato Donzelli - venne aggredito a Milano il 13 marzo 1975 mentre parcheggiava il proprio motorino sotto casa, da esponenti di estrema sinistra e colpito così ferocemente a colpi di chiave inglese, che dopo settimane di agonia, morì il 29 aprile dello stesso anno.
Il secondo morì accoltellato, sempre a Milano il 25 maggio 1975, da un gruppo di esponenti di estrema destra». «Sarebbe stato importante far conoscere a tutti i fiorentini queste due speculari storie di violenza politica - ha sottolineato il consigliere di Alleanza Nazionale - per insegnare ai giovani la ricerca del dialogo e del confronto, istituzionale o assembleare, come mezzi di azione politica e allo stesso tempo il netto rifiuto per qualsiasi forma di violenza politica a prescindere dal colore che la motiva.
Dopo le prime ed ipocrite scuse per non approvare questa richiesta - ha spiegato - era stata avanzata, dal presidente della commissione toponomastica, la proposta di intitolare a queste due vittime almeno una scuola. Ma la sinistra ha rifiutato anche questa alternativa, dimostrando cattiva coscienza: da un lato chiede la grazia per Sofri, dall'altro non vuole ricordare due ragazzi uccisi da chi era stato fomentato all'odio». (mr)