Secondo l’Unicef nell’ultimo decennio 2 milioni di bambini sono morti a causa di conflitti armati e 20 milioni sono stati costretti ad abbandonare le loro case. Il dramma di questi numeri diventa realtà in 75 fotografie dell’agenzia Ansa: dal massacro della scuola russa di Beslan, alle tragedie quotidiane di Iraq, Medio Oriente e Cecenia, ai conflitti dimenticati dell’Africa, dove i ragazzini diventano troppo presto soldati, costretti a gettare i giocattoli e imbracciare i fucili. “Gli occhi dell’innocenza – Le immagini dei piccoli nelle guerre dei grandi” è la mostra fotografica organizzata dal Consiglio regionale della Toscana e dall’agenzia Ansa per la Festa della Toscana 2004, dedicata ai bambini in situazioni di guerra e aspettative di pace.
L’inaugurazione è fissata per sabato 27 novembre 2004, alle ore 12.00, nella sede dell’Assemblea toscana di Palazzo Panciatichi (Via Cavour, 2), ed è preceduta da un dibattito sui bambini nei conflitti moderni e sull’uso delle loro immagini da parte dei mass media, al quale partecipano grandi nomi del giornalismo e della fotografia. Tra questi, Pierluigi Magnaschi, direttore dell’Ansa, Francesco Carrassi, direttore della Nazione, Andrea Nicastro, inviato speciale del Corriere della Sera nei più importanti teatri di guerra, e i fotografi Mario Boccia e Oliviero Toscani.
A rappresentare il Consiglio regionale toscano il suo presidente, Riccardo Nencini, i capigruppo Maurizio Bianconi (An) e Paolo Cocchi (Ds). “Tutti gli anni celebriamo la lotta senza incertezze e senza quartiere per difendere e tutelare i diritti umani e fra essi un diritto fondamentale e irrinunciabile, il diritto alla vita”, ha detto Nencini. “La Festa della Toscana quast’anno è dedicata all’essere più elementare, quello che nessuno può considerare un ‘nemico’, il bambino. Egli è lo stesso archetipo della responsabilità dell’uomo, il titolare dei massimi diritti.
La via della pace passa attraverso la tutela, la protezione, l’amore per i bambini”, ha aggiunto il presidente. “C’è chi dice che l’orrore deve essere nascosto. Questa mostra invece si propone di farlo vedere. Senza compiacimenti, intendiamoci bene, ma anche senza sconti”, ha affermato Magnaschi. “Gli orrori qui fotografati non si propongono di stimolare il voyeurismo ma di far crescere l’indignazione civile, trasformandola in una consapevolezza umana e in un conseguente impegno culturale e politico contro lo sfruttamento dei bambini.
Non possiamo – conclude il direttore - ammettere che siano violentate le radici dell’umanità”. La mostra si apre con il messaggio di Nencini e Magnaschi, segue un planisfero capovolto con i dati sulle piccole vittime dei conflitti. Come i 300mila i bambini arruolati nel mondo da eserciti nazionali o gruppi armati, i 4-5 milioni di invalidi, i 10 milioni che hanno subito gravi traumi psicologici. Il percorso fra le immagini si chiude con una speranza: la Convezione Unicef sui diritti dell’Infanzia.
54 articoli, mai rispettati se si guarda alle foto dell’Ansa, ma che comunque esistono e rappresentano principi ai quali i cosiddetti “grandi” devono attenersi.
PER INFORMAZIONI: Alessandro Carlini, Tel. 055-2387616 Cell. 339-8979107 e-mail: a.carlini@consiglio.regione.toscana.it