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Arezzo: al Centro Affari e Servizi fino a domenica 21 novembre la fiera italiana sull'agriturismo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 novembre 2004 19:39

E’ giovane (18-35 anni) 55%, nel 50% svolge il lavoro d’ufficio e nel 75% delle volte sceglie questo tipo di vacanza per qualità ambientale ed enogastronomica che consente la visita di territori poco conosciuti e meno turistici e il consumo di piatti tipici e cibi genuini. Questo, in estrema sintesi, l’identikit dell’agriturista tipo emerso nel corso della prima giornata di AgrieTour (Centro Affari Arezzo), l’unica fiera italiana interamente dedicata al settore.

E' stato Tito Barbini, assessore all’agricoltura della Regione Toscana, a tagliare il nastro che ha sancito stamani l’inaugurazione della terza edizione di AgrieTour, in programma ad Arezzo, presso il Centro Affari e Servizi, fino a domenica 21 novembre.

Nel 2004 le presenze annuali nelle aziende agrituristiche, secondo i calcoli dalle associazioni agrituristiche nazionali - Agriturist (Confagricoltura) Terranostra (Coldiretti), e Turismo Verde (Cia), sfioreranno la ragguardevole cifra di 3 milioni di ospiti, dei quali 600.000 stranieri per un fatturato complessivo di quasi 800 milioni di Euro. Un giro di affari realizzato da 13.000 aziende agrituristiche (+4%) delle quali circa 8.000 offrono servizi di ristorazione (+2,5%) e 10.000 (+2%) con alloggio garantito da 140.000 posti letto (+7%).

Ma ancora, chi va in agriturismo ama la tranquillità ed il riposo (77,9 – 90,4% al Sud), fare visite culturali e partecipare a eventi tradizionali (56,2 - 64,2% al Centro), la buona tavola (53,7 – 67,3% al Sud), fare passeggiate (38,8%) e sport (14,6%). Arriva da altre regioni italiane nel 44,6% dei casi o dall’estero (36,8%), con la famiglia (41,8%) o in coppia (38%). In merito ai tempi di permanenza in agriturismo, questi vanno dai 3 ai 6 giorni nel 66 per cento delle volte.

Tra gli ospiti stranieri più affezionati all’agriturismo italico, troviamo la Gran Bretagna, la Germania e la Svizzera che, insieme alla Scandinavia, scelgono solitamente Toscana e Umbria.

I turisti scandinavi, sempre più presenti, sono più attenti ai prezzi e alla ricerca di proposte culturali. Preferiscono agriturismi con piscina e con punti vendita di prodotti enogastronomici. Scelgono sistemazioni autonome come appartamenti con cucina attrezzata, per godere di completa autonomia.

Ma l’agriturismo diventa anche una importante ‘vetrina rurale’ di intere zone spesso fuori dai circuiti turistici tradizionali. Ecco allora la vendita diretta dei prodotti (61,1 – 75% al Sud), le degustazioni (37,9%), le attività culturali ricreative (41,1 – 49,3% al Nord), lo sport (29,6%).

Un settore dell’offerta in grande crescita è quello delle fattorie didattiche (22,9, - 35,8% al Nord), nuovo strumento di integrazione del reddito per gli agricoltori e occasione unica per le nuove generazioni di impadronirsi della nostra cultura rurale. Buona l’offerta di agricampeggio al Sud (17,3 – 8,6% la media nazionale).

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