Usura: da sei anni una rete regionale di centri di ascolto

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 novembre 2004 00:45
Usura: da sei anni una rete regionale di centri di ascolto

firenze- “L’usura esiste anche in Toscana”, sottolinea oggi a Lucca, a Palazzo Ducale, l’assessore regionale alla cultura della legalità Carla Guidi nel corso della conferenza stampa di chiusura del percorso toscano della Carovana Antimafia. “Dalla relazione annuale 2003 dell'Arciconfraternita della Misericordia di Siena – spiega – emerge come siano sempre più numerose le persone, le famiglie e i piccoli imprenditori che per motivi più o meno contingenti hanno contratto debiti e si rivolgono agli usurai per risolvere i loro problemi.

La figura più diffusa è quella dell'usuraio singolo, ma non si può escludere che il fenomeno possa assumere forme più organizzate”. “Le denunce sono poche, - prosegue l’assessore - ma il problema è importante e ciò rende ancora più urgente la necessità di individuare strumenti idonei a prevenire questi episodi. Così ha funzionato e funziona la legge di cui la Regione si è dotata fin dal 1996 e le misure messe in atto attraverso i centri di ascolto gestiti in collaborazione con le Misericordie: una ventina, disseminati un po’ in tutte le province".


A rivolgersi a questi centri sono cittadini, piccoli commercianti ed artigiani, a cui le banche non fanno più credito per la precaria situazione finanziaria in cui versano e che quindi diventano facili prede della spirale dell’usura. L'intervento della Regione costituisce un’azione preventiva.
Dati alla mano, sono state 592 le famiglie toscane che dal 1998 al 2003 hanno ottenuto finanziamenti bancari, per oltre 8 milioni e 358 mila euro, garantiti dai centri di ascolto e prevenzione dell’usura delle Misericordie toscane.

Nel 2003 i finanziamenti garantiti sono stati 129 (il 55% in più rispetto all’anno precedente) per 2 milioni e 553 mila euro (+135%). Mediamente il prestito riconosciuto a ciascuno è stato di poco inferiore ai 20 mila euro. E non sono aumentate solo le richieste di chi ha visto entrare in crisi la propria piccola attività economica, ma anche quelle di famiglie che si sono rivolte ai centri per avere un aiuto per pagare l’affitto, le bollette del gas, del telefono e dell’energia elettrica, magari l’assicurazione dell’auto.

Sintomi di un innegabile disagio economico.
“Per mettersi in contatto con il più vicino dei centri di ascolto, aperti dal 1998, basta una telefonata al numero verde dell'Urp della giunta regionale toscana: 800-860070. All’interno dei centri - spiega sempre l’assessore Guidi - lavorano un’ottantina di volontari: bancari, psicologi ed avvocati spesso in pensione, che valutano le singole problematiche e ricercano le possibili soluzioni attraverso piani personalizzati e prestiti dalle rate sopportabili”.
I centri di ascolto forniscono garanzie per agevolare la concessione di prestiti da parte delle banche, che poi decidono in completa autonomia: 25.800 euro l’importo massimo del prestito, 200 mila euro per i mutui ipotecari.

Anche chi è protestato o oggetto di azioni legali può averne diritto. Due sono i centri di ascolto che operano a Firenze, uno a Lucca. Gli altri sorgono ad Arezzo, Cascina, Empoli, Figline Valdarno, Grosseto, Livorno, Montevarchi, Pescia, Pisa, Pistoia, Poggibonsi, Pontedera, Porto Santo Stefano, Prato, Siena, San Giovanni Valdarno e Viareggio. I centri operano anche per chi è rimasto vittima di fallimenti immobiliari e rischia di perdere la casa. (wf)

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