Il Consiglio regionale toscano ha approvato all’unanimità una legge che tutela con un apposito marchio le varietà alimentari toscane che rischiano di scomparire dalle tavole. Il contrassegno verrà apposto su tutti quei prodotti, come il farro della Garfagnana e il mais “ottofile”, che, nonostante le grandi proprietà alimentari, vengono poco o affatto commercializzati. “Dopo che molte razze e varietà sono state salvate dal rischio di scomparsa ora è venuto il momento di valorizzare il loro ingresso o la presenza sul mercato”, ha detto Fabio Roggiolani (Verdi), presidente della commissione Agricoltura.
“Così non solo si conserva la biodiversità ma vengono anche offerte grandi opportunità di business”. Fra le varietà da salvare ci sono decine di nomi, dal pollo del Valdarno al pomodoro “costoluto” fiorentino, che ora costituiscono i “repertori regionali”. Con la nuova legge, entreranno, invece, in un apposito registro regionale delle varietà. Si prevede per il 2005 uno stanziamento di 150.000 euro, suddivisi equamente fra il settore animale e vegetale.
Il prosciutto del Casentino potrà essere acquistato senza paura di falsi
Il risultato sarà ottenuto grazie ad una filiera di produzione che vede alleati produttori, trasformatori e istituzioni come la Provincia, la Camera di Commercio e la Comunità Montana del Casentino con l’obiettivo di tutelare e valorizzare i prodotti aretini e la loro tradizione.
Saranno marchiati a fuoco i maiali allevati per il prosciutto e tutti i pezzi che saranno trasformati si potranno fregiare del marchio. Il prosciutto avrà addirittura una doppia firma, un marchio iniziale che ne determina la provenienza e un marchio di stagionatura minimo 12 mesi, senza il quale non potrà essere venduto. La prima marchiatura del Prosciutto del Casentino, che è quindi un vero e proprio evento, è in programma giovedì 11 novembre alle ore 16 nella Sala dei Grandi del palazzo della Provincia alla presenza del Presidente Vincenzo Ceccarelli, dell’Assessore all’agricoltura Roberto Vasai, del Direttore della Camera di Commercio Giuseppe Salvini e Vincenzo Tommasi di Slow Food.