Nei giorni scorsi, sulla stampa specializzata è apparsa la notizia relativa ai risultati di una ricerca dell’Istituto di Medicina Ambientale di Stoccolma, in merito al rischio di neuroma derivante dall’uso dei cellulari. Il tema è di grande interesse, per questo abbiamo chiesto alla dott.ssa Eva Buiatti dell’Agenzia Regionale di Sanità di commentare la notizia: "Per quanto riportato -spiega Eva Buiatti- si tratta di uno studio correttamente condottoe con risultati attendibili. In pratica, suggerisce che l'uso di un cellulare analogico per dieci anni o più può aumentare il rischio di neuroma del nervo acustico dalla parte dell'orecchio regolarmente usato.
Il rischio non aumenta sotto i dieci anni di uso o nell'altro orecchio.
Nel breve report non è segnalato se il rischio aumenta con la frequenza: presumibilmente questa informazione emerge dai dati completi.
Un unico studio di questo tipo (retrospettivo, caso-controllo) non è sufficiente per trarre conclusioni solide, come segnalato dagli stessi autori. E' tuttavia prevedibile che non sarà facile fare altri studi così grandi, data la rarità della malattia. Infatti in Svezia presumibilmente è stato possibile studiare molti casi perchè la ricerca si avvale di una raccolta a carattere nazionale.
Il neuroma del nervo acustico e' un tumore benigno, la cui importanza è legata alla sede di insorgenza, e che cresce localmente e lentamente".