Si è conclusa ieri l’edizione 2004 di Lucca Comics & Games: un’edizione particolarmente ricca di eventi e innovativa dal punto di vista logistico e dell’organizzazione. La partecipazione del pubblico ha rispettato le aspettative anche nell’ultimo giorno della manifestazione, nonostante le condizioni metereologiche ieri non fossero proprio bellissime. Le frequenti spruzzate di pioggia hanno costretto i visitatori all’interno delle tensostrutture, che comunque si sono rivelate più che adeguate.
Tra le tante realtà presenti quest’anno alla fiera, la parte del leone è stata rappresentata dalle cosiddette autoproduzioni, che hanno tenuto testa, con fiera determinazione, agli interi padiglioni dedicati ai nomi di richiamo che da sempre Lucca Comics & Games ospita (Dungeons & Dragons, Il Signore degli Anelli, Magic ecc. nella sezione ludica, i fumetti della Marvel, della Bonelli e della Disney nella sezione comics).
Nella sezione dedicata ai giochi si è notata la maggior partecipazione di associazioni che presentavano al pubblico le proprie autoproduzioni.
Infatti per il quinto anno consecutivo era presente il padiglione “Indipendence Bay”, che raccoglieva al suo interno il fior fiore della autoproduzione ludica italiana. In particolare quest’anno erano presenti i creatori di Dimensioni, gioco di ruolo narrativo con un regolamento semplice e intuitivo. Tra l’altro questo gioco ha una formula molto interessante: il regolamento è freeware, cioè liberamente scaricabile liberamente dal sito ufficiale (http://dimensioni.dragonslair.it/) mentre alcune parti (il bestiario in particolare) sono a pagamento.
I prezzi ovviamente sono popolarissimi e coprono appena le spese che consentono di proseguire lo sviluppo del gioco. Accanto allo stand di Dimensioni si trovava un altro gioco di ruolo davvero interessante: Venetia Obscura, opera della associazione veneziana “Il Pentacolo”. Immaginatevi una Venezia del futuro, ormai abbandonata dalla popolazione, e in mano a quattro bande che lottano tra loro per conquistare la città. Un gioco che ha davvero delle ottime premesse. Come sempre era presente anche lo stand di WarAngel (http://www.warangel.it/) , gioco da tavolo che da qualche anno a questa parte sta riscuotendo un successo davvero importante, e che è stato tradotto in più lingue e distribuito in vari paesi.
Se pensate che questo gioco è totalmente autoprodotto, il risultato è davvero incredibile!
Un altro gradito ospite di Indipendece Bay, oltre all’associazione romana RiLL (che presentava il volume riepilogativo del loro decimo Trofeo Letterario), sono stati gli Scribabs, che hanno presentato il bel gioco da tavolo Millenarocca. Un realtà nuova, ma davvero interessante, e probabilmente con un futuro assai luminoso è stata Federgiochi, una associazione che si presentava a Indipendence Bay con un obiettivo lodevole: riunire le varie associazioni ludiche italiane con una rete di comunicazione capillare.
Ci aspettiamo grandi cose da loro!
Infine, ancora una volta allo stand degli “indipendenti” era presente, con il variegato staff, la fanzine ludica italiana con più anni di pubblicazione (quest’ anno ha festeggiato degnamente il decennale): la fiorentina Anonima Gidierre (http://www.anonimagdr.com/). Nata come una scommessa dieci anni fa, per cercare di colmare il vuoto lasciato dalla bellissima fanzine Spellbook, tale pubblicazione è rimasta a tutt’oggi l’unica fanzine italiana dedicata ai giochi di ruolo che continua ad uscire su carta stampata.
Quest’anno gli “anonimi” presentavano il numero 46 della pubblicazione, con una veste editoriale finalmente all’altezza (e in particolare con una copertina a colori), contenente articoli e approfondimenti ludici tutti dedicati a Firenze.
Inoltre presentavano anche un numero speciale di grande qualità, con una cura grafica maniacale, intitolato “Florentiae Noctes”, ben cinquanta pagine con la descrizione di una presunta società “vampirica” nella Firenze del dodicesimo-tredicesimo secolo, da utilizzare come espansione del celeberrimo gioco di ruolo “Vampiri- La Masquerade”.
Nel primo pomeriggio del lunedì lucchese c’è pure stato un incontro dedicato all’autoproduzione ludica. Erano presenti, oltre al sottoscritto (in qualità di sostenitore dei giochi open source e fondatore storico di Anonima Gidierre), Angelo Porazzi (inventore dei giochi WarAngel e PeaceBowl), Matteo Gambaro (creatore di Venetia Obsura), e le menti di Dimensioni e di Millenarocca.
Subito dopo sono avvenute le premiazioni dei vari tornei di Lucca Games.
La premiazione più chiassosa, e non priva di momenti demenziali, è stata quella delle Ruolimpiadi, vere e proprie olimpiadi ludiche che da molti anni a questa parte vedono scontrarsi squadre provenienti da varie parti d’Italia.
A seguire c’è stata la premiazione del Terzo Trofeo Letterario Anonima Gidierre, che quest’anno aveva come tema “il doppio”. Anche in questo caso, come è stato per la decima edizione del Trofeo RiLL, la qualità dei racconti è stata ottima: questo conferma come le piccole realtà riescano spesso a non sfigurare davanti a ben più blasonati nomi.
Ricordiamo per esempio che alcuni autori passati per le pagine della fanzine fiorentina (come per esempio Maria Teresa Regna e Roberto Frini), sono poi giunti a pubblicare sulla famosa rivista “Il Foglio Letterario”.
I premiati del Terzo Trofeo Anonima Gidierre sono stati: Alessandro Formaggi che, con il suo racconto “Il Volto dell’Anima”, si è classificato terzo. Al secondo posto invece si è piazzata Lola Teale con il bel racconto “Fernando e Francisco”, mentre il vincitore assoluto è stato Alessandro Buniato con “Paesaggio Terrestre”, una bellissima storia di “poesia e pazzia”.
I tre autori sono stati premiati con pubblicazioni di narrativa fantastica, inoltre il primo classificato è stato ricompensato con un disegno originale di Luigi Galieni (giovane artista e fumettista fiorentino), ispirato dal racconto vincitore.
La premiazione è poi proseguita con il piccolo rinfresco offerto dalla fanzine, che festeggiava quest’anno,come già detto, i dieci anni di pubblicazione.
In definitiva Lucca Games di quest’anno non è stata solo una fiera dei “grandi nomi”, ma anche, e soprattutto, una fiera dei “piccoli nomi”, dei nomi indipendenti e autoprodotti, dei nomi con pochi soldi e tante idee, molte delle quali buone.
Dei nomi che hanno bisogno di qualcuno che ne parli (è anche per questo che ho scritto questo articolo) per uscire dall’oblio e riuscire a tener testa allo schiacciasassi del “marchio registrato”. Questi ragazzi che ho nominato hanno cuore, passione, sangue e sudore. Ci mettono l’anima in quello che fanno. E credetemi, quello che fanno lo fanno davvero bene. Molto spesso meglio delle cosiddette “major”.
Marco Lastri