“Retour a Kotelnitch”, che ha ricevuto la Menzione d’ onore della Giuria al festival di Venezia 2003, è una interessante contaminazione di generi tra documentario e noir. Kotelnič è una cittadina a 800 km da Mosca. Emmanuel Carrère ci va la prima volta sulle tracce di un prigioniero di guerra ungherese che aveva passato 55 anni nell’ospedale psichiatrico del posto, dimenticato da tutti. Durante questo primo viaggio conosce Anja e Saša: lei venticinquenne, parla il francese e canta magnificamente delle vecchie canzoni russe; Saša invece è l’ufficiale locale dell’FSB, ex KGB, è sentimentale e paranoico.
Da qui il secondo viaggio nella cittadina, un anno e mezzo più tardi con l’intenzione di starci un mese a girare un documentario sulla vita quotidiana di una cittadina russa, Al ritorno in Francia, una telefonata: Saša lo informa che è accaduto qualcosa di terribile ad Anja e al loro bimbo di otto mesi...
Emmanuel Carrère, nato nel 1957, vive a Parigi. E’ uno dei più importanti scrittori di noir francesi. I suoi libri La settimana bianca, un crudele noir con protagonista un bambino, e L’avversario, la storia vera di un uomo che, dopo 18 anni di “normale” vita in famiglia, assassina moglie, figli e genitori, sono stati portati sullo schermo da Claude Miller e Nicole Garcia.
Gli altri suoi best seller sono Io sono vivo e voi siete morti, biografia del maestro della fantascienza Philip Dick, Baffi, la paradossale ricerca di un uomo della propria identità perduta e il romanzo-scandalo Facciamo un gioco, un esercizio di ipnosi attraverso lo sguardo di un amante che vuole ingannare l'attesa e finisce per essere ingannato . Retour a Kotelnitch è il suo primo film.
