I limiti del progetto individuati nei rispettivi pareri da Asl, Arpat e Provincia di Firenze, non sono stati superati nemmeno nell’ultima stesura. In particolare la commissione per la VIA ha ritenuto il progetto inadeguato a garantire la stabilità idrogeologica dei versanti oggetto di scavo e il successo degli interventi di ripiantumazione e rinaturalizzazione, per le pendenze troppo ripide delle scarpate. Anche per quanto riguarda le componenti ambientali non sono stati forniti sufficienti elementi di valutazione: per la quantità di inquinamento acustico e per l’entità delle vibrazioni emesse e soprattutto per il bilancio idrico non è stata dimostrata la sostenibilità delle lavorazioni connesse alla cava in relazione alla potenzialità della risorsa acqua presente in falda e in alveo del torrente Marina con il rischio di depauperare la risorsa idrica soprattutto nei periodi di secca.
Nella foto una cava sul territorio di Calenzano
“Per il comune la cava di Poggio alle Macine rappresenta una risorsa strategica e siamo intenzionati a impiegarla” – ha chiarito il sindaco Giuseppe Carovani.
“Tuttavia non siamo assolutamente disponibili a fare sconti in materia di tutela della salute pubblica e dell’ambiente. Ripetiamo quanto stabilito nel programma di mandato: se il polo estrattivo si farà, dovrà essere una cava modello e dovranno esserci quindi tutte le garanzie di sostenibilità”.