Anzi verrà suggerita la sua trasformazione in Parco Nazionale, se andrà avanti la proposta di legge di modifica delle “Norme per il governo del territorio” all’esame in questi giorni presso il Consiglio Regionale, con la quale il Parco di Migliarino-San Rossore rischia di perdere quasi metà del suo territorio. Il nuovo testo ora in approvazione contiene una norma in base alla quale le cosiddette “aree contigue”, attualmente soggette alla normativa del parco, saranno “restituite” alla gestione comunale.
Le modifiche alle “Norme per il governo del territorio” avrebbero per il Parco di Migliarino- San Rossore un risultato potenzialmente devastante, che metterebbe in dubbio la sopravvivenza dell’ area protetta, dati i territori che verrebbero esclusi da una gestione unitaria ed i progetti di sistemazione urbanistica attualmente in corso e che verrebbero così svincolati da soluzioni compatibili con il contesto ambientale.
"Solamente lasciando all’Ente Parco una competenza amministrativa unitaria del territorio -spiega Claudio Resti, Referente aree protette WWF Toscana- comprese le cosiddette aree contigue, si può garantire nel tempo la salvaguardia delle zone di elevato interesse naturalistico, che la proposta di legge vorrebbe invece sottrarre alla tutela del Parco.
La scelta di consentire una attività venatoria nelle zone di Coltano , della bonifica di Vecchiano e della Palude di massaciuccoli, approvata a suo tempo anche dagli ambientalisti, rischia di costare cara al Parco.
Proprio il Parco, al quale si vorrebbe togliere queste magnifiche zone, ne ha permesso sinora la conservazione, grazie al regime speciale condiviso dalla maggior parte dei cittadini e persino da parti contrapposte come ambientalisti e cacciatori.
Senza queste parti così importanti e significative del suo territorio possiamo affermare, con estrema onestà intellettuale, che non ci sarà più un Parco, ma solo un grande bosco, classificabile al più come Riserva naturale. Infatti i Parchi Regionali, secondo la legge nazionale sulle aree protette, costituiscono …, un sistema omogeneo individuato dagli assetti naturali dei luoghi, dai valori , paesaggistici ed artistici e dalle tradizioni culturali delle popolazioni locali.
Tutta una serie di valori naturalistici, storici, paesaggistici e culturali verrebbero così estromessi dal perimetro del Parco, decretandone l’appiattimento territoriale e l’impoverimento delle sue ricchezze ambientali.
Tra le aree più interessanti che resterebbero in gran parte escluse dai nuovi confini ricordiamo la zona palustre di Massaciuccoli, candidata dalla stessa giunta regionale a zona umida di importanza internazionale, e gli ultimi residui di dune sabbiose costiere a Calambrone e Tirrenia, dove il WWF gestisce da sette anni una piccola Oasi.
Sosteniamo le prese di posizione del Presidente del Parco, Giancarlo Lunardi, e del Consiglio provinciale di Pisa, e apprezziamo l’analisi storica e giuridica, effettuata dagli organi di governo e di dirigenza del Parco, con cui è stata ricostruita la genesi di un esemplare modello di gestione del territorio, che giuridicamente è diviso tra dentro e fuori, ma che ha valore solo se inteso unitariamente".