“Promossi” i cereali integrali, spazio alla ricerca dal mondo della produzione e politiche a favore dei prodotti di qualità a tutela della salute del consumatore. Sono stati approfonditi gli aspetti nutrizionali sui cereali e i prodotti derivati (su tutti pane e pasta) nel seminario “Alimentazione e salute: cereali e prodotti derivati”, che si è tenuto quest’oggi a Firenze, all’Accademia dei Georgofili, organizzato dall’Arsia (Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione nel settore agricolo-forestale) e l’Ars (Agenzia regionale di sanità della Toscana), e che ha visto la partecipazione di rappresentanti di Università ed istituzioni di ricerca, del mondo produttivo, delle associazioni produttive agricole e dei consumatori.
Si tratta del quarto appuntamento della serie “alimentazione e salute”, in seguito al protocollo d’intesa che Arsia e Ars hanno stipulato lo scorso anno e che, nelle rispettive competenze, è incentrato sull’approfondimento degli aspetti relativi alla qualità degli alimenti con riferimento alla salute, al valore nutrizionale e alla sicurezza dei prodotti agroalimentari di maggiore interesse per la Toscana.
E l’orientamento politico-programmatico della Regione Toscana nel settore agricolo è, inoltre, rivolto prevalentemente a favorire la qualità, intesa come valorizzazione della tipicità e della compatibilità ambientale.
Ovvero la Legge Regionale n. 25/1999, una strategia concertata tra produzione-conferimento-trasferimento-commercializzazione, che si traduce con il marchio “Agriqualità” (che i consumatori toscani conoscono come marchio della “farfallina bianca”), nell’ambito della filiera cerealicola dalla produzione al consumo. Un marchio – come è stato ricordato da rappresentanti di produzione, distribuzione e dei consumatori – che è già largamente usato in Toscana su pasta e pane, diventando in poco tempo sinonimo di tracciabilità e qualità per il consumatore.
Durante l’incontro fiorentino è stato presentato il bando interregionale di prossima pubblicazione che interessa il “miglioramento qualitativo delle produzioni cerealicole in relazione alla presenza di microtossine” coordinato dalla Regione Lombardia, per conto di quindici regioni italiane fra cui la Toscana, che prevede un contributo pubblico di 600mila euro. Interessanti spunti di riflessione e dibattito sono emersi sia dai rappresentanti del mondo scientifico (Mario Motto del Cra – Mipaf -; Concetta Vanzetta dell’Univesrità di Firenze; Sergio Miele dell’Università di Pisa; Amleto D’Amicis dell’Inram), sia della produzione, distribuzione e dei consumatori.