Il Comune di Siena, grazie alla sua evoluta gestione del territorio e alla costante propensione ad adottare strumenti di tipo aziendale presenta un profilo manageriale. E’ quanto emerge dai risultati dell’Osservatorio sulla managerialità dei comuni capoluogo di provincia realizzato da "Valdani Vicari e Associati", pubblicati sulle pagine del Sole 24 Ore.
Siena, al pari di Prato, è il secondo miglior comune della regione Toscana e il 21° a livello nazionale, con un indice di managerialità pari a 2,20.
Firenze occupa il 5° posto, Pisa il 24°, Livorno il 26° e Grosseto il 38°. Più staccati gli altri capoluoghi toscani, con Arezzo al 46° posto, Massa al 69° e Pistoia all’87°.
"E’ una posizione di alta classifica – commenta il sindaco di Siena Maurizio Cenni – che sottolinea gli sforzi attuati per razionalizzare e rendere più efficace la gestione dei nostri uffici interni. I risultati si evidenziano nella qualità delle attività effettuate sul territorio".
La graduatoria mette in evidenza l’attitudine dei comuni a gestire il territorio con il supporto di strumenti manageriali, orientati a raggiungere un determinato risultato.
L’indice è calcolato considerando variabili quali la presenza di un direttore generale, un’organizzazione dedicata allo sviluppo territoriale, l’esistenza di un piano strategico territoriale e di altri strumenti di pianificazione, la realizzazione di un bilancio sociale annuale e uno di mandato, la visibilità online e la qualità dell’informazione sulle strategie territoriali e sull’offerta turistica e, infine, l’esistenza di uno sportello unico per le attività produttive su Internet.
Tutti parametri nei quali il Comune di Siena ha presentato valori importanti.
L’indice è stilato in fasi distinte: ad ogni variabile è assegnato un punteggio da 1 a 5 in base al tipo di strumento adottato e un peso da 0 a 1 in base all’importanza relativa di ciascun parametro. Alla fine, quindi, la classifica è stilata secondo una scala da 1 (indice nullo) a 5 (indice eccellente).
I 103 comuni capoluoghi di provincia considerati nella ricerca sono stati classificati secondo quattro profili.
Oltre a quello manageriale, è stato tracciato il profilo politico per i comuni con un forte orientamento alla comunicazione con tutti i pubblici di riferimento ma con uno scarso orientamento ai processi organizzativi e agli strumenti di pianificazione. Il sondaggio ha previsto anche il profilo tecnico in caso di forte orientamento ai processi organizzativi e all’uso di strumenti di pianificazione ma con scarsa attenzione alla comunicazione e, infine, il profilo inesperto caratterizzato da una gestione burocratica del territorio e una scarsa propensione ad adottare strumenti manageriali.