E' la protesta dei carcerati italiani alla quale hanno aderito, lunedì scorso, anche i reclusi di Sollicciano che questa mattina hanno ricevuto la visita del presidente del consiglio comunale Eros Cruccolini. In particolare, il presidente dell'assemblea di Palazzo Vecchio ha incontrato i detenuti della seconda e quarta sezione, nelle quali si sono raggiunte le maggiori percentuali di adesione alla protesta, e i reclusi della sesta e settima sezione. «Anche qui - ha rilevato Cruccolini - gravi problemi incidono sul grado di umanità e dignità delle condizioni di detenzione.
I parlamentari fiorentini non possono più prendere in giro i detenuti: le condizioni di sovraffollamento sono drammatiche. Eppure il carcere di Ancora è stato appena terminato e sono in corso di ultimazione quelli di Perugia, Sant'Angelo dei Lombardi e Reggio Calabria. Questa manifestazione vuole anche sollecitare le istituzioni a presentare proposte di legge contenenti un "reale" provvedimento di indulto e amnistia oltre a provvedimenti che rendano obbligatoria l' applicazione piena e integrale della legge Gozzini in tutti i tribunali di sorveglianza per tutti i detenuti e la limitazione dell' "uso e l'abuso" della custodia preventiva.
Tra le leggi scarsamente applicate ricordiamo quella sulle detenute madri, la legge Finocchiaro. Bisognerebbe riconsiderare tale legge ripartendo dai connotati specifici della popolazione femminile presente e rispondere a tali concreti bisogni». «Molti detenuti - ha aggiunto Cruccolini - sono consapevoli degli errori che hanno commesso e accettano la pena che è stata loro assegnata ma la funzione del carcere è quella di riabilitarli, di dare loro nuove possibilità per un nuovo futuro. Potrebbero impiegare il loro tempo lavorando in carcere o fuori dall'istituto.
Le leggi dello stato italiano lo consentono, e in modo particolare la cosiddetta legge Smuraglia lo favorisce, assicurando notevoli sgravi fiscali alle aziende e alle cooperative che offrono ai detenuti lavoro fuori e dentro il carcere». «Quanto all'aspetto sanitario - ha concluso - c'è il grave problema rappresentato dalle visite specialistiche: è importate che il consiglio regionale approvi quanto prima il progetto di legge dell'assessore alla sanità Enrico Rossi per garantire uguale assistenza e cura a tutti indistintamente, detenuti o no, secondo il dettato costituzionale che tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo».