Un incontro pubblico promosso dall'assessorato alla partecipazione per discutere sullo sviluppo del progetto per l'area dell'ex panificio militare di via Mariti. L'iniziativa si svolgerà domani alle 21 presso la sala della Chiesa dell'Ascensione in via Giovanni da Empoli.
Nel corso della serata verranno delineate le linee progettuali proposte dagli architetti Raphael Moneo e Marco Casamentiche riguardano il futuro dell'area.
Saranno presenti l'assessore alla partecipazione Cristina Bevilacqua, l'assessore all'urbanistica Gianni Biagi, la presidente del quartiere 5 Stefania Collesei e il presidente Commissione territorio Daniele Sacconi.
«L'operazione che ha portato alla firma del protocollo d'intesa per la valorizzazione di beni di proprietà dello Stato e del Comune, tra cui il complesso di S.Orsola, è poco vantaggiosa per il Comune».
E' quanto sostiene il capogruppo dei Comunisti Italiani Nicola Rotondaro. «Con il protocollo - ha ricordato Rotondaro - si prevede la permuta degli immobili in uso alla guardia di finanza con l' attuale sede della facoltà di agraria all' interno di un quadro complessivo di interventi di valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico e di razionalizzazione dei suoi utilizzi, compresa la futura ricollocazione della facoltà stessa nel polo di Sesto Fiorentino. La guarda di finanza, dunque, potrebbe essere spostata al parco delle Cascine al posto della facoltà di agraria.
Si tratterebbe di una scelta sbagliata, poco compatibile con una realtà quale è il parco delle Cascine, il vero, unico polmone verde della città». «Il Comune - ha aggiunto il capogruppo dei Comunisti Italiani - sborserà 14 milioni di euro per realizzare la facoltà di agraria e per ricevere, attraverso vari passaggi, due immobili dei quali uno, l'ex convento di Sant'Orsola, che è e resta una struttura fatiscente». «La soluzione migliore - ha concluso Rotondaro - sarebbe stata quella di radere al suolo questo complesso, un vero e proprio "buco nero" al centro della nostra città, ripartendo da zero, e di trasferire la sede della guardia di finanza nell'area ex Fiat a Novoli, come previsto originariamente.
Si è scelta invece un'altra strada, troppo costosa e poco vantaggiosa per la città».