Foto in bianco e nero, immagini incisive e toccanti che trattano il tema della violenza sui minori e sul lavoro minorile nel mondo. Ecco un’ampia indagine fotografica dell’antropologo e fotografo Edoardo Gianotti, raccolta in una mostra che sarà ospitata dal 29 novembre (Inaugurazione alle ore 11,00 ) al 2 gennaio2005 presso la Sala Quadri del Palazzo Comunale di Poggibonsi (Siena), a cura dell’Associazione culturale Timbre, in collaborazione con il Comune di Poggibonsi e Children’s Forum 21.
La mostra, dal titolo “Sfruttamento minorile, dal lavoro alla violenza”, si svolge nell’ambito della Rassegna di Teatro e Musica “Sipario Aperto” edizione 2004/2005. Orario: lunedì-domenica dalle 17 alle 20. Ingresso libero.
Il 29 novembre, giorno dell’inaugurazione, alle 17 in Sala Quadri del Palazzo Comunale, incontro con proiezione del video di Edoardo Gianotti dal titolo “Atacora e violenza nelle favelas brasiliane”, girato in Brasile insieme a Valdo Bonfim e sponsorizzato dal Children's Forum 21 nell'ambito della ricerca sul tema della violenza sui minori.
La conferenza tratterà argomenti inerenti la situazione di povertà, violenza e cannibalismo che si consuma nel paese sudamericano. Nelle favelas brasiliane - controllate dai narcotrafficnti con il consenso di poliziotti corrotti - per migliaia di persone il crimine costituisce l'unico orizzonte possibile. Mangheira, Rocinha, Jacarè sono i nomi di alcune delle numerose favela che ospita Rio, in cui povertà emarginazione e violenza raggiungono livelli raramente raccontati. Ci sono poche possibilità per chi vive laggiu': niente lavoro, istruzione.
E' difficile quindi affrancarsi dalla violenza e dalla mafia, l'unica che sembra offrire una possibilità per sopravvivere. L'esasperazione dei poveri ha raggiunto oramai una soglia critica che si manifesta con fenomeni come il cannibalismo
“Il lavoro minorile nei paesi poveri del mondo – spiega Edoardo Gianotti, antropologo e fotografo - può rappresentare con buona approssimazione la situazione dell’Europa prima della guerra. Per quanto quello spazio temporale sia breve ci sentiamo evoluti e lontani rispetto a quell’altrove “barbaro” che collochiamo ad una distanza imprecisata.
Eppure quell’altrove ha il volto di milioni di bambini sotto i diversi cieli in questo nostro presente. Il problema ha connotati gravi e necessita di azioni ferme ed urgenti sia a livello nazionale che internazionale”. La visione di bambini che lavorano urta le nostre coscienze solo per attimi, poi si dissolve nella quotidianità. La sofferenza di quei bambini e il loro precario futuro non ci coinvolgono. “Queste immagini - sottolinea Edoardo Gianotti - ci avvicinano al vasto e complesso problema e, se ci richiamano a riflettere sullo sfruttamento infantile di questa nostra umanità globalizzata, ci invitano anche a considerare le contraddizioni del tutto occidentali che toccano molti altri bambini che non lavorano, quelli lasciati soli davanti ad un video da genitori troppo stanchi o troppo lontani”.
Per assicurare un alto benessere materiale, per possedere occorre guadagnare, occorre lavorare di più. E nasce l’interrogativo: sono i beni di consumo funzionali al benessere del bambino o sono i bambini funzionali alla produzione di quei beni? Wim Wenders, nel film Il cielo sopra Berlino, evoca una Berlino sofferente e divisa, assistita dall’aiuto degli angeli.
Children's Forum 21. Guidati dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti dei bambini, il CF21 si prefigge il sostegno dei diritti umani dei bambini nel mondo e di promuovere la loro attiva partecipazione in questo sforzo globale.
Il CF21 si prospetta con un ruolo di catalizzatore nella fondamentale operazione di rinnovamento sul modo in cui i bambini vengono percepiti dagli adulti e nel facilitare interventi e programmi che abbiano un effetto duraturo. Uno degli obiettivi prioritari riguarda le peggiori forme di lavoro minorile, in congiunzione con una effettiva maggiore collaborazione tra nord e sud per uno sviluppo focalizzato sull'equità. Altre priorità includono facilitare un processo che consenta ai bambini di divenire maggiormente consapevoli di loro stessi, e di approfondire la loro conoscenza e rispetto per altri bambini e culture.
Informazioni mostra: tel/fax 0577/981298 - e-mail: teatroverdi@valdelsa.net